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Il ciclo “Uno sguardo al cielo. Elaborare le perdite” arriva a Cento

Articolo pubblicato il 27 Maggio 2014, Scritto da UNIVERSITA’ DI FERRARA

Tempo di lettura: 2 minuti


da: ufficio Comunicazione ed Eventi Unife

Comunicare la morte ai bambini con Chiara Baiamonte

Nel terremoto si fa esperienza della fine: le case crollano, l’economia è in ginocchio, i legami si spezzano a causa della perdita di alcuni cari, il senso di appartenenza e l’identità di ciascuno risultano fortemente minati.
Dopo Ferrara, il ciclo “Uno sguardo al cielo. Elaborare le perdite” arriva anche a Cento, zona altamente coinvolta dagli episodi luttuosi che hanno colpito l’Emila Romagna durante il terremoto del 2012, per offrire spunti di riflessione sul senso della perdita causata da eventi cosi traumatici e sulle possibilità di elaborarla, avviando processi di ricostruzione e
ridisegnando nuovi progetti di vita.

Il prossimo appuntamento si terrà domani mercoledì 28 maggio alle ore 21 a Casa Pannini (c.so Guercino 74, Cento – BO), sul tema “Comunicare la morte ai bambini”, con la psicoterapeuta Chiara Baiamonte.

“Uno sguardo al cielo” è un progetto di carattere culturale, che intende trattare un temaparticolarmente delicato qual’è quello dell’elaborazione e supera mento del lutto ed è promosso da Amsef srl e dal Dipartimento di Scienze Umane dell’Università di Ferrara.

Di seguito i successivi incontri centesi:

31 maggio ore 16.00-19.00
Area antistante la Pinacoteca Civica Il Guercino (via Matteotti, 16)
Aquae Motus. Installazione artistica di Giordano Pariti

4 giugno ore 21.00
Casa Pannini, Corso Guercino 74
Presentazione del libro “Uno sguardo al cielo. Elaborare il lutto”, con la partecipazione dei curatori Paolo Panizza e Paola Bastianoni, degli autori e di Stefano Ravaioli, giornalista di Telestense .
Partecipazione gratuita. Info: tel. 051/6843334 www.comune.cento.fe.it

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani