Il Carnevale degli Estensi nella piazza XXIV Maggio? E perché no?
Una mozione del consigliere Claudio Fochi (M5S), con un emendamento dello stesso e della consigliera
Vitelletti (PD), impegna la Giunta a interloquire con l’Ente Palio per valutare sia dal punto di vista tecnico
che logistico la possibilità di svolgere una parte delle manifestazioni previste per il Carnevale degli Este
2019 attorno alla piazza XXIV Maggio, comunemente conosciuta come la piazza dell’Acquedotto.
Come è stato illustrato in sede di discussione nel Consiglio comunale del 4 giugno, il monumentale
acquedotto degli anni ’30 mostra nella sua architettura, con una scenografica statua del Po e dei suoi
affluenti in pietra autarchica, chiari riferimenti classici, essendo ispirato all’architettura funeraria di epoca
romana e molto simile a templi rinascimentali dipinti dal Perugino e da Raffaello.
Architettura a parte, essendo la piazza ampia e circolare, dal punto di vista logistico sarebbe in grado di
accogliere alcune della manifestazioni tradizionalmente inserite nel Carnevale Rinascimentale, come le
danze rinascimentali, il mercatino del villaggio del carnevale, i duelli cortesi, il corteo storico rinascimentale
o spettacoli di teatro di strada.
Il tutto nell’ottica della promozione della cultura “diffusa” (anche logisticamente) che l’attuale Giunta si
pregia di implementare non solo per i turisti ma anche per i cittadini residenti, in una zona che ha costante
bisogno di riqualificazione e che ha solo da guadagnarci in un uso virtuoso.
Naturalmente sarà l’Ente Palio a valutare e decidere autonomamente la fattibilità di tale proposta, che si
inserirebbe in una serie di eventi tesi alla valorizzazione di una zona importante del Quartiere Giardino.
La mozione, votata all’unanimità senza voti contrari o astenuti, passerà ora al vaglio della commissione
dell’Ente Palio.
Claudio Fochi, M5S Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)