Ieri le premiazioni del concorso “Essere giovani tra bellezza e salute” organizzato da Ordine dei Medici e Ust
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da: ufficio stampa e comunicazione Camilla Ghedini
«La sola bellezza è per chi non ha creatività. Amate anche i vostri difetti, sono quelli che vi rendono unici». Così l’assessore all’Istruzione, Annalisa Felletti, ieri, alla Sala Estense, si è rivolta agli studenti delle scuole medie di capoluogo e provincia che hanno partecipato al concorso Essere giovani tra bellezza e salute, realizzato dall’ Ordine Medici di Ferrara in collaborazione con l’Ust (Ufficio Scolastico Territoriale) e il patrocinio del Comune di Ferrara. Parole suffragate da Lorenzo Ceroni, dell’Ust, che ha rimarcato come elemento di forza siano «la diversità e la capacità che ha ciascuno di noi di distinguersi per il proprio talento». A consegnare le benemerenze, il Presidente dell’Ordine, Bruno Di Lascio, che ha ringraziato studenti e insegnanti, «per il lavoro multi disciplinare svolto, che ci consente di conoscere la vostra percezione di questi concetti così importanti». Il primo premio (mille euro per la scuola) è andato alla III A dell’Istituto comprensivo di Porto Garibaldi, «per la capacità di comunicare in maniera immediata e senza necessità di parole il legame profondo tra natura e benessere. Con un forte potere evocativo che produce un altrettanto forte impatto emotivo». Premiate ex aequo (500 euro per la scuola), la I D, di Poggio Renatico, «Per la mole di ricerca effettuata e l’attenzione data ai pericoli che comporta un esasperato concetto di bellezza. E per avere utilizzato più livelli della creatività e dell’arte, nelle sue varie declinazioni»; la II A del Guercino di Cento, «Per il grande senso di partecipazione che emerge, laddove la partecipazione è elemento fondante di ogni comunità e dunque di una società sana, capace di reggersi su principi universalmente condivisibili»; la I B di Codigoro, «Per la capacità di trattare con grande ironia, rendendolo appetibile, un tema serio come quello proposto. E per essersi messi in gioco, indossando altri panni, per divulgare un messaggio che parte dal confronto»; la III F, della Dante Alighieri, per avere realizzato «Un vero e proprio cortometraggio che utilizza tutti i codici della relazione umana. Con grande sobrietà mette in netto contrasto ideali positivi e negativi, valorizzando il potere di scelta che ciascuno di noi ha».
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