Ici/Imu e scuole parificate: alla fine il Comune ci ha dato ragione
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da: Mario Zamorani – Pluralismo e dissenso
A seguito del conflitto fra il Comune di Livorno e alcune scuole di quella città, nel luglio 2015 la Corte di Cassazione ha stabilito che le scuole paritarie devono pagare l’Ici/Imu in presenza di una retta di frequenza. Subito, il 27 luglio ho quindi sostenuto: “In sintonia con la lettera della Costituzione, non si tratta della revoca di una libertà ma della revoca di un privilegio e in ogni caso ora i Comuni devono procedere al recupero di tutte le somme non ancora prescritte”. Di parere opposto, allora, il Vescovo Negri, che descriveva la sentenza della Cassazione come “un mortale attacco alla libertà di educazione”.
Dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza, il 16 ottobre nel corso di una conferenza stampa con l’avv. Longobucco, chiesi al Comune sia di indicare quali scuole paritarie non pagassero l’Ici/Imu e per quali importi, per motivi di trasparenza, sia che si procedesse a chiedere i pagamenti dovuti più gli arretrati in quanto non prescritti.
Nei giorni scorsi ho incontrato l’assessore Vaccari che mi ha confermato che il Comune è intervenuto in questa direzione verso la fine del 2015, chiedendo appunto gli arretrati per l’anno 2010, anno per il quale si avvicinava la prescrizione, oltre che le quote dell’anno in corso. Mi ha confermato che per motivi di privacy non poteva comunicare quali fossero le scuole parificate e i relativi importi dovuti, aggiungendo un fatto finora non conosciuto, vale a dire che le scuole che si trovano in questa situazione a Ferrara sono una ventina.
Confermo che non sarei ostile a immaginare contributi a scuole che si trovano in queste situazioni, almeno fino al termine dei pagamenti arretrati.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani