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Ferrara film corto festival

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da: Federazione Nazionale Arti di Strada

Il caso di Federico Fiorani, artista di strada interrotto e allontanato dagli agenti di polizia municipale di Imola mentre suonava musica acustica all’aperto con in tasca un regolare permesso, ci impone di intervenire con alcune precisazioni e riflessioni. La contestazione dei vigili, seppure verbale e senza conseguenze di carattere sanzionatorio, è nata dall’offerta libera che il pubblico ha lasciato cadere nel cappello durante l’esibizione di Fiorani. Un apprezzamento tra spettatori e artista ritenuto ritenuto proibito dalla Polizia municipale, cosa peraltro dissonante con il regolamento comunale pubblicato sul sito dell’Ente.
Il comportamento del musicista è stato assolutamente corretto, in linea con il regolamento vigente, i permessi di cui dispone sono firmati, timbrati e protocollati dall’ente pubblico. A questo proposito riportiamo un passaggio dell’articolo 21 del regolamento comunale “Per artisti di strada e mestieri girovaghi si intende chi svolge un’attività su suolo pubblico o ad uso pubblico, senza l’impiego di palcoscenico, di platea o apprezzabili attrezzature, tramite espressioni artistiche di carattere musicale, teatrale, figurativo ed espressivo, allo scopo di divertire ed intrattenere i passanti ed il cui compenso è rimesso alla libera offerta dello spettatore. I soggetti che svolgono queste attività non necessitano di autorizzazione ai sensi dell’art. 69 del R.D. 773/1931 – T.U.L.P.S.”. Chiediamo al sindaco di Imola di spiegarci cosa è accaduto, perché la sua polizia municipale ha assunto interpretazioni dissonanti dall’enunciato del regolamento comunale? Una domanda lecita tanto più a fronte di una riflessione che parte da molte città italiane intenzionate a rendere gli spazi più inclusivi e a misura d’uomo. Le arti di strada sono parte di questo processo di riumanizzazione, soprattutto in un momento storico che penalizza le espressioni culturali senza tener conto del grande valore coesivo che le forme artistiche offrono in termini di condivisione e partecipazione.

Ferrara film corto festival

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it