I soldati italiani e le Ss
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Dalla Stampa di oggi 18/02/2016 :” SS italiana,la ferocia degli stranieri in Patria”.
Analisi di Amedeo Osti Guerrazzi:” Gli italiani che si arruolarono volontariamente nelle SS: anche loro brava gente?” Circa ventimila italiani scelsero di combattere non a fianco dei tedeschi ma con i tedeschi, arruolandosi direttamente nelle Waffen SS.”.
Questo articolo mi ha colpito moltissimo perchè mi ha ricordato ciò che mi ha sempre raccontato mio padre: classe 1921.
Mio padre, soldato italiano, poco più che ventenne, venne fatto prigioniero dai tedeschi su un faro in Jugoslavia assieme ad altri soldati italiani. La cosa assurda sta nel fatto che sono stati costretti ad arrendersi, loro in 800 a fronte di circa ( solamente) 20 tedeschi, arrivati con i gommoni, ma che a differenza dei nostri soldati ( disarmati e scalzi) erano armati di mitragliatrici che funzionavano a iosa!! Alle mie ” scherzose frasi”:” 20 tedeschi hanno fatto prigionieri 800 italiani?, Ma dai, papà. è ridicolo!” E il papà rispondeva:”Eravamo scalzi e disarmati, abbandonati , umiliati… Cosa potevamo fare?”
Migliaia di soldati italiani, come mio padre, furono fatti prigionieri e deportati in campi di concentramento in Germania e in Polonia. Fu proprio in questi campi che i tedeschi usarono l’astuzia di “corrompere” i nostri soldati italiani affinchè si arruolassero nelle loro file…Era facilissimo per i tedeschi sfruttare la criticità della situazione italiana e giocare sulla psicologia dei nostri soldati…
Mio padre( e tantissimi altri soldati italiani) scelse la prigionia dove vi rimase fino alla Liberazione, con tribolazioni di ogni genere e accanimenti anche perchè non aveva voluto accettare gli “inviti” dei tedeschi…
Naturalmente al suo ritorno era irriconoscibile: il peso raggiungeva a malapena i 30 kg…
Da quel giorno mio padre, quando si parlava dell’ Italia, affermava:” italiani, voltagabbana”.

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Laura Rossi
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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani