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I sei personaggi da Nobel

Tempo di lettura: 2 minuti

STANDING OVATION: I PIU’ ACCLAMATI SPETTACOLI TEATRALI DEL XXI SECOLO
“Sei personaggi in cerca d’autore” di Luigi Pirandello, regia di Carlo Cecchi, Teatro Comunale di Ferrara, dal 15 al 19 dicembre 2004

E siamo all’ultimo spettacolo del 2004 per la stagione di prosa, che riprenderà nella seconda metà di gennaio del 2005. È il celeberrimo “Sei personaggi in cerca d’autore” di Pirandello a chiudere l’anno teatrale del Teatro Comunale. Luigi Pirandello (1867-1936), premio Nobel nel 1934, drammaturgo e narratore, dopo l’esordio con romanzi di ambito ‘veristico’, approfondì nel corso della sua opera narrativa e soprattutto drammaturgica il tema dell’uomo isolato in una realtà a cui egli è fondamentalmente estraneo. “Sei personaggi in cerca d’autore”, composto dal maestro nel 1922, appartiene al suo filone detto del ‘teatro nel teatro’ e, al debutto in scena, venne sonoramente fischiato dal pubblico e maltrattato dalla critica, prima che ne fosse compresa la tematica della dicotomia persona/personaggio e considerato quel capolavoro che in effetti è.
La vicenda dei “Sei personaggi…” è abbastanza complessa. In teatro una compagnia di attori sta provando svogliatamente “Il gioco delle parti”, altra commedia di Pirandello; d’un tratto si presentano sul palcoscenico sei ‘personaggi’ (si badi bene, e non attori-persone che interpretano personaggi), rifiutati e lasciati incompiuti dal loro autore. I personaggi chiedono al regista di rappresentare almeno una volta la loro storia, affinché si realizzi compiutamente la loro esistenza; ma il problema nasce quando il regista pretende di inscenare la loro vicenda facendone interpretare le parti agli attori della sua compagnia, incapaci di diventare, di ‘essere’ davvero i protagonisti di quei ruoli. Fra i due gruppi: gli attori e i personaggi, si evidenzia una distanza incolmabile, nei primi infatti scorre la mutevole vita, mentre i secondi sono sorta maschere immutabilmente fissate nella parte per cui l’autore li ha creati.
L’allestimento è diretto da Carlo Cecchi, affermatissimo attore e regista; fra i suoi spettacoli si ricordino almeno “L’uomo, la bestia e la virtù” di Pirandello, “Il misantropo” di Molière, “Il compleanno” di Pinter, “Finale di partita” di Beckett, oltre a numerose commedie di Shakespeare e molto altro. Cecchi è anche interprete, insieme a Paolo Graziosi e ad una schiera di affiatati attori. Le scene e i costumi sono di Titina Maselli, le luci di Paolo Manti.

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Riccardo Roversi

È nato a Ferrara, dove si è laureato in Lettere e vive tuttora. È critico letterario e teatrale per varie testate (anche on-line) e direttore responsabile di alcuni periodici. Ha scritto e pubblicato numerosi libri: poesia, teatro, saggistica. La sua bibliografia completa è consultabile nel sito: www.riccardoroversi.onweb.it.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)