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Da Istituto Gramsci Ferrara

Per il Ciclo ‘I colori della Conoscenza’:
Sabina Tassinari Responsabile del Coordinamento Giovani del Comune di Ferrara
Introduce Roberto Cassoli
Come è accaduto per le generazioni precedenti, oggi sono quasi quattro milioni adolescenti italiani chiamati a un compito molto importante è sempre più difficile ovvero imparare a prendere le proprie decisioni, affrontando i rischi, gli insuccessi e le inevitabili frustrazioni che ne derivano. Crescere significa confrontarsi con la parte più faticosa della vita che riguarda l’errore, il limite, l’incomprensione, il timore di non essere stimati. L’esperienza di questo scomodo compito che pone la vita, diventa proficua se e quando viene elaborata, compresa e resa parte del proprio vissuto. Come dire, la frustrazione che può derivare dal fare scelte sbagliate di per sé non fa crescere ma la sua metabolizzazione e rielaborazione, certamente sì. E questo delicatissimo processo non può non avere il supporto degli adulti che, spesso molto più numerosi che in passato, popolano la vita dei ragazzi. A ragion veduta l’attenzione dedicata all’adolescenza deve necessariamente essere motivo di confronto non superficiale sull’educazione e sugli adulti che, a vario titolo, si occupano di giovani. E lo è oggi, più che mai, in una società dai contorni indefinibili, contraddistinta da forme di precarietà diffusa ormai accettata come condizione naturale. Una trasformazione avvenuta in modo repentino quanto apparentemente irreversibile che rende necessaria la presenza di figure competenti nei confronti delle quali i giovani possano riporre la propria fiducia.
Per il ciclo “I colori della conoscenza”, a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

VENERDÌ 31 MARZO ORE 17 BIBLIOTECA ARIOSTEA
KANT: L’AUTONOMIA DELLA RAGIONE E L’USCITA DELL’UOMO DALLO STATO DI MINORITÀ
Relazione di Giuliano Sansonetti
Coordina Antonio Moschi
L’Illuminismo rappresenta per Kant l’uscita dell’uomo dallo stadio di minorità, ovvero dalla condizione di subalternità politica e religiosa. Tale condizione è quella propria dell’uomo capace di autonomia morale, ovvero di saper condurre la propria vita sulla base della ragione pienamente sviluppata. Questa e non altra è per Kant la condizione della vera libertà, ossia di ciò che in ultima istanza rende l’uomo diverso dall’animale. La libertà, non l’arbitrio. Per Kant infatti non c’è libertà senza moralità, ovvero senza la determinazione a fare ciò che si deve, non solo ciò che si vuole. Per Kant dunque l’Illuminismo è un movimento storico di emancipazione, che ha le proprie basi nella capacità degli uomini singoli di emanciparsi in virtù dell’autonomia morale e della libertà.
Giuliano Sansonetti è stato da ultimo professore di Filosofia morale all’Università di Ferrara. Il suo campo di ricerca è costituito soprattutto dalla fenomenologia e dall’ermeneutica contemporanee cui ha dedicato vari volumi e numerosi articoli, con particolare riferimento a Emmanuel Levinas, Hans Georg Gadamer, Michel Henry. Ha svolto altresì attività di traduttore nel campo della filosofia e della teologia francese e tedesca.
Per il ciclo “Libertà” a cura di Istituto Gramsci di Ferrara e Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara

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