Ferrara città della Conoscenza significa guardare alla città dal punto di vista dei luoghi dell’apprendimento formale, non formale, informale.
Esiste Ferrara come città che apprende?
Esiste ma non lo sa. Per verificarne la dimensione e le caratteristiche abbiamo cercato di mettere in fila i luoghi dove è possibile l’apprendimento formale, non formale e informale, scuole, musei, cinema, teatri, associazioni.
Ne abbiamo inventariati poco più di 250, forse molti altri mancano al nostro appello, inoltre si tratta di una realtà in movimento ed è possibile che alcuni luoghi dell’apprendimento informale nascano e muoiano in un breve arco di tempo, ma anche questo è segno della vitalità di una città.
Ne emerge comunque il disegno di una rete ricca e diffusa che attende solo di essere scoperta nell’ottica di servizio alla città, nell’ottica di risorsa per la crescita delle persone, nell’ottica della conoscenza continua e diffusa, che i nodi delle maglie siano attivati e resi sensibili affinché tutta la rete viva di energia nuova.
Una rete che attende di essere valorizzata e riconosciuta, dotata di significato dentro a un progetto di città intelligente, di città che apprende, di città al servizio della formazione permanente di tutti e di ciascuno.
Sapere di abitare una città che apprende aiuta a non disperdere energie e risorse, a incanalarle verso un comune alveo di dialogo, di incontri, di scambi al servizio di una città che cresce e di chi è interessato a conoscere, a sapere, ad apprendere.
Tutti i luoghi che qui sotto abbiamo elencato, con i necessari riferimenti per quanti fossero interessati ad approfondirne la conoscenza, sono spazi in cui quotidianamente o con altre scadenze accadono avvenimenti che riguardano i saperi, la conoscenza, gli apprendimenti. Non sempre siamo consapevoli di queste opportunità, non sempre guardiamo a loro da questo punto di vista, eppure è di questo che si tratta.
Non pensare a questo grande bacino in termini di risorsa dei saperi fa sì che neppure si conosca l’offerta formativa di molti di questi luoghi in modo da poter incontrare la domanda delle persone. Abbiamo bisogno di sapere dove abita il sapere, abbiamo bisogno che l’informazione sulla conoscenza sia diffusa in città
Avere messo insieme questi luoghi non fa di Ferrara una città che apprende, ma anche solo nominarli, elencarli aiuta a riconoscerli come patrimonio di una città che apprende, interrogarsi su quanto possano offrire ad una città che apprende, chiedere a questi luoghi di uscire dalla loro autoreferenzialità e di fare sistema, di pretendere di fare rete sotto la comune regia di Ferrara Città della Conoscenza.
Una città capace di sviluppare alleanze fra i suoi vari settori per un buon utilizzo delle risorse, che riconosce e valorizza come spazi di apprendimento biblioteche, musei, imprese, artigiani, associazioni, istituzioni religiose, sportive e centri culturali, centri comunitari, che motiva i cittadini a mettere in comune i propri talenti
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FERRARA CITTA’ DELLA CONOSCENZA. IL DOSSIER N. 14/2017 – Leggi il sommario
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Giovanni Fioravanti
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