Di fronte alla bellezza della Natura è facile perdersi e trovare ispirazione per scrivere. Davanti alla bellezza del creato si resta spesso disarmati e dopo il primo momento di estasi contemplativa pura e fine a sé stessa, la mente prende ossigeno ed è pronta a spiccare il volo. Si sente una musica che non esiste, ma poi le note arrivano, e, per chi scrive, il loro approdo naturale è quasi sempre il taccuino perlato. Va detto però che l’assenza della presenza umana, in luoghi come prati e foreste, non è sempre la sola fonte di ispirazione per chi scrive o almeno non è sempre la migliore. I luoghi pensati, disegnati, progettati e costruiti dall’uomo sono anch’essi fonte di grande bellezza, idea ed inventiva. Spesso sono anche più ricchi per l’immaginazione fervida di chi cerca idee.
Se si passeggia per le strade di un’antica città romana, se ne vedono i personaggi chiacchierare o perdersi in lunghe e accese discussioni, si può cogliere la maestosità di una storia imperiale parte delle nostre radici, si intravvede una giovane ragazza pettinarsi prima di andare ad accarezzare la sua arpa leggera.
Se ci si affaccia alla finestra di un immenso edificio dell’era sovietica, si vedono famiglie aspettare il turno del bagno nel kommunalka, rifare il letto ancora tiepido o attendere il vicino per apparecchiare la tavola.
Se si sbircia nelle serre dei castelli scozzesi s’incontra una vecchia ed elegante signora intenta a curare le sue preziose rose, alla ricerca di una formula magica per garantirne l’eterna bellezza, freschezza e giovinezza. Che magari siano anche le sue. Nelle sale eleganti dove si beveva un caldo e prezioso thè, le tappezzerie, le biblioteche, i tappeti, i quadri alle pareti e tutti gli interni raccontano le storia di una famiglia. Anche i giardini ricamati e curati, con le loro piante rare ed esotiche, parlano dei viaggi lontani del proprietario, della sua raccolta minuziosa di sementi in ogni parte del mondo e dei luoghi che ha visitato, come turista, mercante o ambasciatore. O come semplice uomo curioso. I libri raccontano degli interessi di quella casa, della voglia di conoscere il mondo, svelando se sono puri soprammobili o pezzi reali di vita vissuta, magari intensamente. Tutti gli oggetti intorno parlano, all’ombra di alcuni alberi rari e antichi si sono sussurrate parole o ricatti, consumate delicate conversazioni, personali o politiche, svelati segreti che ogni predecessore avrebbe voluto mantenere lontano dai posteri, architetture che svelano passioni, curiosità e timori.
Articolate storie di famiglia, eredità lontane e curiose tradizioni di quei luoghi possono ispirare ogni scrittore. Ci sono identità fra le pareti di un palazzo e molti scrittori traggono più ispirazione da quei muri che dalla natura. Non che questa vada sottovalutata. Ma sfatiamo il luogo comune che immersi nel silenzio e nella quiete totale, lontano dall’uomo, si scriva meglio. Se abbiamo tanti personaggi che corrono intorno a noi indicando la strada della storia, che poi racconteremo a casa alla nostra dolce metà, non è forse vero che i luoghi del passato, nella loro organizzata, misteriosa, intrigante e bilanciata complessità, possono essere i migliori amici degli scrittori?
Fotografie di Simonetta Sandri, Castello di Edimburgo e di Crathes (Scozia), Leptis Magna (Libia).
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Simonetta Sandri
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