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Da: Organizzatori

“LIVELLI BASSI DEL PO, SERVE INTERVENIRE CON OPERE MA ANCHE CON SGRAVI SUI COSTI PER NON PEGGIORARE LE CONDIZIONI DEGLI AGRICOLTORI”.

Rivolto agli organi della politica, l’invito alla riflessione del presidente Franco Dalle Vacche

“Sono importanti le preoccupazioni dell’Osservatorio sulle crisi idriche,che si è riunito a seguito dei livelli bassi del Po per la gestione del rischio siccità, che certamente è da attenzionare e spero che questo possa portare finalmente a riconsiderare iniziative che possano realizzare opere necessarie per regimare il grande fiume e garantire livelli e riserve di acqua costante”. Ad intervenire è il presidente del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara Franco Dalle Vacche, nella analisi dei dati idrometrici attuali.

“Ormai l’emergenza siccità è una situazione ordinaria e siamo pertanto organizzati per affrontarla – spiega – la punta di massima crisi è stata quando il Po ha toccato i -6 metri ma ora siamo stabili a circa – 5.50/5.40…in pratica a mezzo metro in più, che significa ancora centinaia di metri cubi a disposizione per poter prelevare volumi per irrigare e mantenere i livelli dei canali di bonifica del territorio ferrarese. Questi sono i oggi i dati di Aipo a Pontelagoscuro, inoltre ci aspettiamo i livelli in crescita con le previsioni meteo che indicano perturbazioni nella prossima settimana. La situazione è difficile ma non drammatica e non giustifica l’allarmismo ma di certo occorre attenzionarla e rimettere sul tavolo della politica alcuni punti importanti per il futuro del territorio e del suo comparto economico e agricolo. Invito dunque alla riflessione tutti gli organi, sulla reale e sempre più forte necessità di avere un fiume costante nel suo regime, risultato che si può ottenere facendo le opere già progettate da tempo. Il progetto esiste dal 2015: la realizzazione di barriere mobili capaci di mantenere le quote del Po ed ogni settore in equilibrio, con inoltre navigabilità certa tutto l’anno e produzione di energia idroelettrica”.

“Una riflessione, a questo punto,va fatta anche a proposito dei costi – continua Dalle Vacche – sempre più alti per l’elettricità utilizzata dai numerosi impianti idrovori che devono andare ad inseguire l’acqua sempre più al centro del fiume, sollevarla e portarla nella nostra rete di canali che servono ad irrigare circa 170.000 ettari di territorio coltivato quasi tutto l’anno. A causa di questa continua emergenza, i costi, purtroppo, sono sempre più importanti per i bilanci delle aziende Agricole consorziate. Serve un intervento statale che riduca l’abnorme peso fiscale sul costo dell’energia elettrica utilizzata dagli impianti affinchè un’emergenza idrica non contribuisca alle già tante difficoltà economiche degli agricoltori”. Necessità ancor più forte se si considera anche il ruolo del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara nell’ambito della prevenzione e attenzione su un territorio a massimo rischio idrogeologico, facendo i conti con la gestione di 256.000 ettari dei quali circa la metà è sotto il livello del mare, che richiede anch’ esso, per la sua difesa, un notevole sollevamento meccanico delle acque.

Da: Organizzatori

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