I lavoratori delle cooperative sociali avranno un nuovo contratto
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da Legacoop Ferrara
È stato sottoscritto dalle rappresentanze datoriali e sindacali il contratto integrativo territoriale della provincia di Ferrara per il settore socio-sanitario, assistenziale, educativo e di inserimento lavorativo. “Raggiunto un accordo significativo, che garantisce diritti e buona occupazione”.
È stato rinnovato ieri, lunedì 10 aprile, il contratto delle cooperative sociali operanti nel territorio di Ferrara, sottoscritto nella sede ferrarese di Legacoop Estense dai rappresentanti delle centrali cooperative ferraresi – Legacoop Estense, Confcooperative Ferrara, AGCI Ravenna-Ferrara – e dalle rappresentanze sindacali dei lavoratori – Cgil Funzione pubblica Ferrara, Cisl Funzione pubblica Ferrara, Fisascat Cisl Ferrara e Uil FPL. Il rinnovo contrattuale interessa circa tremila lavoratrici e lavoratori occupati nelle cooperative che forniscono servizi socio sanitari, assistenziali ed educativi e favoriscono l’inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio.
“Al termine di una fase di negoziazione complessa, abbiamo raggiunto un accordo soddisfacente – affermano i rappresentanti di entrambe le parti – che coniuga le misure per accrescere le tutele dei lavoratori con elementi di flessibilità che soddisfano le esigenze delle cooperative. In un momento in cui, a seguito dell’abolizione del lavoro accessorio, i toni sono molto accesi, vogliamo sottolineare che è possibile raggiungere intese tra le parti, che garantiscano sia i lavoratori sia i datori di lavoro. Il nuovo contratto qualifica la buona occupazione in un settore cruciale e ancora in espansione”. “La cooperazione sociale – sottolineano i rappresentanti delle centrali cooperative – rappresenta oggi un attore primario nel sistema di welfare, in quanto opera in rapporto di sussidiarietà con gli Enti pubblici e garantisce servizi indispensabili alle comunità”.
Il contratto presenta importanti elementi di novità, tra cui: il superamento del jobs act nei cambi di appalto, che consente ai lavoratori e alle lavoratrici di mantenere i diritti precedentemente acquisiti, tra cui anche il reintegro in caso di licenziamento illegittimo; la tutela per i lavoratori affetti da patologie che richiedono terapie salvavita, le cui giornate di malattia non verranno più considerate all’interno del comporto, il periodo di malattia trascorso il quale il datore di lavoro può interrompere il rapporto di lavoro; l’introduzione di elementi di flessibilità organizzativa, che rispondono alle esigenze del mercato; il ricorso agevolato a contratti a tempo determinato e la contemporanea riduzione del ricorso al lavoro interinale; l’integrazione da parte delle cooperative dell’indennità INPS per il periodo di maternità obbligatoria, fino ad arrivare al 100% della retribuzione; l’aggiornamento della regolamentazione del contratto a tempo parziale. Anche la classificazione del personale è stata meglio specificata: l’inquadramento nel corretto livello contrattuale per gli operatori socio sanitari in possesso della qualifica è stato esteso a tutti i servizi socio sanitari, non solo a quelli accreditati. Le cooperative si sono altresì impegnate a cercare strumenti per garantire stabilità occupazionale ai lavoratori del settore scolastico. È stato inoltre definito un nuovo premio di risultato che può anche essere costituito, su base volontaria, da servizi di welfare aziendale o da ulteriore contribuzione alla forma di previdenza complementare scelta dai lavoratori. Infine, è stata definita una prima cornice per l’utilizzo del lavoro intermittente, che comunque necessita di un ulteriore accordo aziendale per essere attivato, per avviare un percorso che possa sostituire forme di lavoro precarie meno tutelanti. “Alla fine del percorso previsto dall’accordo interconfederale – concludono i sindacati dei lavoratori – se le lavoratrici e i lavoratori, nella consultazione che avrà fine entro il 12 Maggio 2017, valideranno l’accordo, potremo affermare senza indugio di aver dato quelle risposte in termini di miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro che da anni si attendevano”.
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