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da: Ettore Bianchi

Recentemente si è sviluppata sui media una polemica perché sulla vetrina di un esercizio, a Ferrara, è apparso un cartello relativo alla ricerca di una donna da assumere purchè “senza impegni di famiglia”.E anche per la festa della donna la polemica è stata ripresa.
Io sono contrario a ogni discriminazione,ma vorrei che si ricordasse anche una forma discriminatoria subita dai maschi, che nessuno ha mai contrastato.
L’art. 52 della Costituzione dice che il servizio militare obbligatorio non pregiudica la posizione lavorativa del cittadino. Ma non è mai stato così e tutti se ne sono fregati.
In quanti annunci si richiedeva (alla luce del sole!) di essere “militesenti” o “militassolti” rifiutando l’assunzione ai giovani che dovevano svolgere il servizio militare, come se compiere il proprio dovere fosse una colpa?
I cittadini sanno che nelle graduatorie degli insegnanti il servizio militare non dà punteggio (neanche uno zero virgola)? E così, mentre militesenti e colleghe del gentil sesso potevano, con supplenze ed incarichi, raggranellare punti, i “fessi in divisa” non avevano questa possibilità e finivano dietro di loro nelle graduatorie, con conseguenze tuttora perduranti.
Le discriminazioni devono essere combattute, ma tutte e sempre!

Ettore Bianchi

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