Eccessi, parole che feriscono, toni alterati. Se poi si sbatte la porta o ci si lancia qualcosa è la litigata perfetta. In litigio veritas. Rimangiarsi tutto e sperare che l’altro dimentichi in fretta, è come usare il dolcificante nel caffè dopo un vassoio di cannoli. La verità è già uscita tutta, la ‘nostra’ verità rimasta dentro per convenienza o timore si è finalmente presentata. E se si ricomincia, si riparte da lei che non sbotta mai per caso e non ci molla finchè non conquista il proprio spazio fuori di noi e in faccia a qualcun altro.
Daniela si è sentita dire da Franco che passare insieme una giornata, fare qualcosa in due sarebbe stato impensabile, già sopportarla due ore era troppo. Tre anni insieme, un bel po’ di serate spese ad aspettare e fai pure che non mi dà fastidio, quando invece dentro qualcosa stava montando.
E una notte d’estate, in cinque minuti, il rapporto è finito con una porta tirata dietro: Franco ha lasciato libera, urlando, la sua verità, carica di livore, diretta e pronta all’uso. Quelle parole erano lì in attesa del loro turno, da tempo aspettavano che l’equilibrio si spezzasse per infilarsi tra la sopportazione un po’ logora e la velocità di un pensiero che aveva già tracciato internamente un percorso.
Certe frasi escono perchè in qualche modo le abbiamo dentro, si ingrossano mute nelle retrovie quando la compiacenza di facciata vince e si nascondono quando la ragione dice che è meglio lasciare perdere. Ma i pensieri trattenuti, inascoltati e scomodi diventano una verità parallela e spiazzante per l’altro che non può immaginare di quanta vita propria sia cresciuta.
L’occasione è sempre una sciocchezza, un pretesto che non c’entra niente e accade quando la nostra verità si sente stretta da troppo tempo in un angolo angusto da cui, però, riesce a vedere cosa capita là fuori: accondiscendenza ostentata, equilibrismi nel bene della coppia, orizzonti di tranquillità da non turbare.
Daniela, in pochi minuti, ha avuto un’unica risposta a domande che non aveva mai posto se non a se stessa, creando a sua volta una sua verità sospesa che finalmente è uscita: perchè non siamo mai andati in ferie insieme? Perchè ci vediamo nei ritagli? Perchè non dormi mai a casa mia?
Tutto era diventato chiaro.
Dopo quella porta sbattuta, due persone, ormai libere dalle ombre reciproche, si sono rimesse in moto separatamente, alleggerite dalla verità.
Vi è mai successo che una verità, maturata dentro, si sia imposta all’improvviso? Cos’è cambiato dopo averla detta? E l’altro come ha reagito?
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Riccarda Dalbuoni
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