L’interesse inatteso, la telefonata al momento giusto e la condivisione di una passione comune erano segnali che le facevano pensare a qualcosa di diverso, finalmente.
L’età matura di entrambi sembrava una garanzia di rispetto dell’altro, di un gioco finito, di un tempo più adatto all’equilibrio che ai rapporti di forza.
Per settimane si erano sentiti e visti tra amici, nella quotidianità di lei lui era entrato esibendo da subito la sua patente: sono sposato ma con mia moglie è finita da anni, frequentiamoci.
La presenza e il fare garbato l’avevano persuasa a vivere quella conoscenza con fiducia e sguardo avanti, da tempo non riceveva tante attenzioni.
Il primo appuntamento era fissato per una domenica pomeriggio d’inverno: cinema e pizza. Ma dal mattino di quella domenica il telefono era rimasto inspiegabilmente muto, nessun saluto, nessuna conferma.
Poco prima dell’orario stabilito per l’appuntamento, lei prova a contattarlo, vuole sapere.
“Sto tornando dal pranzo della suocera, ho mangiato troppo. Alla prossima”.
Lei è una donna solida e non permette che ci sia una prossima volta, non così. Coglie immediatamente la verità, non cade nella dipendenza, non gli offre la sua attesa né intende mettersi in coda. È finita l’indulgenza che scusa sempre tutto, non è vero che tanto è lo stesso e può capitare. Crede invece che non serva lui ne faccia un’altra e che la prossima volta diventi l’ennesima volta. Può bastare la prima. Non è arrabbiata, ha visto cosa potrà esserci (e non esserci) davanti e preferisce di no.
Prende la macchina, esce lo stesso e cena da sola, festeggiando buona la prima.
A voi è mai successo di intuire, dai segnali, che un rapporto non sarebbe andato e avete lasciato perdere o vi siete accaniti, provandoci a tutti i costi?
Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com

Sostieni periscopio!
Riccarda Dalbuoni
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it