Due uomini raccontano i loro baci rubati, improvvisi, forti e decisi. Baci di stupore, baci anonimi che durano il tempo di un concerto dei Pink Floyd, oppure scoppiano a fine estate.
Un concerto al bacio
Cara Riccarda,
concerto dei Pink Floyd a Modena, mille anni fa. Ai tempi di ‘The division bell’ il concerto era un insieme di tantissimi effetti speciali: il prato era metà terra e metà fango, il gruppo di amici con cui ero andato, era triste e io lo ero mille volte di più.
Li lascio per andare sotto il palco, inizio a infilarmi tra le gente e, a un certo punto, sento qualcosa aggrappato al braccio: una ragazza. La guardo e mi fa “ho visto che andavi avanti e mi sono attaccata”. “Ah, ok” dico io. La chiatarra di David Gilmour era ipnotica, guardiamo abbracciati Money, Wish you were here e Shine on you crazy diamond. Alla fine le chiedo se le è piaciuto, e lei “sì, bello, e poi c’eri tu”. Quel bacio rubato s’intrecciava in un momento talmente triste della mia vita sentimentale che ho lasciato che passasse così, come acqua tra le dita. E non ci siamo nemmeno chiesti il nome.
Fabio
Saluti e… bacio
Cara Riccarda,
avevo vent’anni, in vacanza al mare c’era la cugina di una mia amica. L’amica quell’anno era assente, così, frequentando lo stesso stabilimento e conoscendo tutti i genitori, stavamo insieme dalla mattina alla sera. Lei era fidanzata e ormai a fine storia. Verso la conclusione della vacanza, dovetti partire per un impegno sportivo di campionato, lei mi abbracciò e baciò. Rimasi esterrefatto e l’amore che già provavo per lei, ma che non mi confessavo, sbocciò con tutta la sua prepotenza.
Al ritorno dal campionato, mi venne a trovare a Ferrara e da lì iniziò una breve ma intensa storia d’amore.
Luca
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Riccarda Dalbuoni
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