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Tre uomini rispondono e ammettono: abbandonarsi si può, sognare anche. E poi chiedono: meglio essere guardinghi?

Naufragar m’è dolce in questo mare… ma con salvagente!

Cara Riccarda, caro Nickname, io totale abbandono in amore e voi?
Stefano

Caro Stefano,
siccome non mi aspettavo questa domanda, l’ho ignorata evitando di rispondere a me stessa prima che a te. La risposta non ce l’ho o forse non riesco a formularla. Me la potrei cavare rispondendoti dipende, ma questo non direbbe nulla di me e molto dell’altro, come se tutto dipendesse, appunto, da cosa vedo e sento in chi mi sta di fronte più che in me. Posso dire che la divina mania delle cose d’amore l’ho conosciuta e, quando è successa, l’ho vissuta senza chiedermi nulla e senza dosare quanto avevo da dare.
Riccarda

Caro Stefano,
io generalmente NON mi abbandono. Ma quando accade è magnifico.
Nickname

Puzza di bruciato? Freno a mano tirato!

Cara Riccarda, caro Nickname,
credo solo che il confine tra essere guardinghi e avere il freno a mano sia qualcosa di labile.
Fabio

Caro Fabio,
labile, modificabile, reversibile. Stare guardinghi è anche un po’ da saggi, specie quando si è stati a guardarsi le ferite. A me capita sempre più spesso di dire vediamo un attimo, vedere cosa non lo so. È un atteggiamento mitigatore che si mette sul confine in attesa di tirare il freno a mano o spingere l’acceleratore.
Riccarda

Caro Fabio,
si può intendere anche così. Personalmente il freno a mano non ha a che fare con una diffidenza, piuttosto con la paura e la voglia di essere nudi, in senso lato. (Baglioni lo diceva in senso stretto).
Nickname

Pensar troppo fa male al sonno…

Cara Riccarda, caro Nickname,
forse siamo già sogno, oltre Mercurio, il sogno di un’entità astratta. Il non ancora pensato che diventa amore quando lo senti. Il non pensato diventa sentito e l’ansia vitale trasforma le caviglie dolenti in ali per raggiungere ciò che ancora non sai.
P.P.

Caro P.P.,
l’ansia vitale porta sempre nella direzione giusta. Tendiamo a lasciarla inascoltata perché irrazionale e improvvisa, ma se bussa è perché in quel momento abbiamo bisogno di quella cosa lì e non di altro.
Riccarda

Caro P. P.,
mi hai fatto tuffare nell’inconscio e nell’irrazionale, mi inviti a tenermi alla larga dal pensiero. Umberto Galimberti sarebbe fiero di te. Lo trovo un buon suggerimento, per quanto espresso in linguaggio onirico. Cercherò di sentire. Pensare, penso fin troppo.
Nickname

Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it