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I DIALOGHI DELLA VAGINA
A DUE PIAZZE – L’uomo parla, la donna ascolta… che noia, che barba, che barba, che noia

L’uomo spiega, la donna s’annoia, l’uomo prova a essere didascalico, la donna, magari dopo anni insieme, non ci pensa più. Le lettere dei lettori di A due piazze.

“Le donne spesso le cose le sanno e quando non sanno, hanno un’empatia tale che le porta a comprendere meglio il mondo”. Ci scrive così Nicola B., che si definisce innamorato delle donne, rispondendo al quesito e al tema della puntata precedente di A due piazze in cui Nickname prendeva atto che, di fronte alle sue inerpicate spiegazioni da wikipedia, la donna di fronte risponde guarda che lo so. L’uomo, in generale, forse ignora d’avere a che fare con una persona che conosce molto di più di quanto sembri?
E poi c’è Mario che chiede perché le donne, a un certo punto, smettano di spiegare le cose: caro Mario perché, dopo avere erroneamente provato a cambiarvi per una vita, vi accettiamo.
Infine Paolo: “io non rinuncio a spiegare, ma dall’altra parte ho trovato anche chiusura motivata dal timore che io, in virtù sull’eloquio, la girassi a mio favore”. Caro Paolo, se una persona non regge il rapporto dialettico, che può essere anche piacevole e arricchente, credo che il dialogo non abbia lunga vita potresti essere tu il primo a concluderlo.
Sorridono, invece, le donne che hanno scritto e risposto sì, è vero, la maggior parte delle volte che il mio uomo prova a spiegarmi le cose io già le so. E dopo magari una vita assieme, le donne non indugiano più nelle didascalie, lasciano perdere, evitano di ricordare quante volte ci hanno provato.
Riccarda

Cari tutti
Non credo che la dialettica tra uomo e donna sia fatta solo di parole. Magari se le donne se ne accorgono prima di smettere di parlare per stanchezza o rassegnazione; e se gli uomini se ne accorgono prima di restare da soli a spiegare cose che non hanno più un interlocutore; se entrambi ci accorgessimo prima ciascuno dell`altro, cogliessimo e facessimo attenzione ai segnali del corpo, uno non avrebbe bisogno di spiegare cose che l`altra non ha intenzione di ascoltare.
Nickname

Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


PAESE REALE
di Piermaria Romani

Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)