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I DIALOGHI DELLA VAGINA
A DUE PIAZZE – Luogo di conflitti o di soluzioni?

Articolo pubblicato il 2 Dicembre 2020, Scritto da Riccarda Dalbuoni

Tempo di lettura: 2 minuti


Che luogo sono le due piazze? Quello spazio intimo serve davvero a risolvere, avvicinare, abbandonare? Per Nickname è un campo dove gli istinti semplificano e mettono tutto a posto, Riccarda invece si chiede se ci sia poi così bisogno di risolvere.

N: Le due piazze sono il luogo in cui, spesso, i conflitti si risolvono. Mi ha sempre colpito come gli esseri umani riescano a complicarsi la vita con la loro parte razionale, che è ciò che dovrebbe elevarli dal resto delle specie animali, e riescano a semplificarsela tornando alle loro pulsioni istintuali, che sono ciò che li accomuna alle altre specie animali. Naturalmente la mia è una domanda, seppur implicita. Come (quasi) sempre, non riesco a dare una risposta.

R: Non so se nelle due piazze i conflitti si risolvano o solo si stemperino, alleggerendosi un po’. Non credo neanche i conflitti di coppia si risolvano con la razionalità, anzi, quella è ancora più dirimente, ciascuno mantiene le proprie ragioni anche solo per puntiglio. Le due piazze sono, credo, l’unico spazio fisico comune dove non si ha nulla addosso e la ragione per un momento tace. Sei così convinto che i conflitti vadano risolti? Forse lo scontro arriva quando c’è bisogno di allontanarsi un po’ e riprendersi in altri luoghi, con altre parole, magari senza parole.

N: Ci sono situazioni e persone con le quali il conflitto deve deflagrare, perché quella deflagrazione eviterà l’esplosione globale. Ci sono situazioni e persone con le quali il conflitto deve essere circuito, proprio come si farebbe con un incapace, perché si è troppo avanti e l’esplosione è stata assorbita da una implosione. Nel primo caso le due piazze sono una specie di sublimazione della lotta. La chimica animale trasforma il conflitto in gioco di ruolo. Nel secondo caso, le due piazze sono già in un altro luogo.

R: Conflitto, deflagrazione, esplosione…mi chiedo se questa lotta tu la stia facendo con qualcuno o contro te stesso.

E voi? Come considerate le due piazze? Spazio di gioco o terreno di scontro?

Potete scrivere a parliamone.rddv@gmail.com

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani