I DIALOGHI DELLA VAGINA
A DUE PIAZZE – Le aspettative dei lettori tra desideri e realtà
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I lettori hanno raccontato A due piazze la loro posizione rispetto alle aspettative: le ignorano, lasciano il posto oppure le combattono perdendo un po’ il fiato?
Un lauto banchetto
Cara Riccarda, caro Nickname,
sono convinta che le aspettative sappiano a quali banchetti autoinvitarsi. Entrano in punta di piedi aprendo la porta delle insicurezze e dei lati più deboli delle persone. Chi è seduto al banchetto quasi non se ne accorge. E quando se ne rende conto, loro sono già lì con le braccia incrociate, lo sguardo obliquo e iniziano a chiedere cosa succederà.
Credo che la distrazione sia il modo di tenere seduto a tavola il piacere: guardare solo ciò che il banchetto del piacere ti offre e poi gustare, annusare, toccare, pensare al qui e ora. Agli sgraditi e dimenticati commensali, non resterà che andarsene.
Annalisa
Cara Annalisa,
è una tecnica, quella dell’indifferenza, che in effetti sappiamo già applicare in molti ambiti della nostra vita. Pensa a quando i nostri figli ci chiedono, dall’altra stanza, di accompagnarli alle giostre e noi facciamo finta di non sentire per giorni finché l’ottovolante non viene smontato. Sono anche disposta a concentrarmi sui fornelli pur di non assecondare certe richieste di mia figlia. In genere, funziona.
Riccarda
Cara Annalisa,
suppongo che tu sappia di cosa parli. In tal caso, ti chiederei di tenermi un ciclo di lezioni private. Non temere, terrò basse le aspettative.
Nickname
Questione d’equilibrio
Cara Riccarda, caro Nickname,
siamo sempre in zona tra ciò che è e ciò che potrebbe essere, ciò che è in atto e ciò che è in potenza. Probabilmente sta proprio lì una delle caratteristiche fondamentali della vita, almeno fino a una certa età. Poi a un certo punto vedi che le strade cominciano a restringersi, che ciò che potrebbe essere ha sempre meno valore rispetto a ciò che è, qui e ora. Forse nell’equilibrio tra questi due poli sta davvero il senso dello scorrere del tempo.
Fabio
Caro Fabio,
il fattore tempo a un certo punto si impone nello scarto fra atto e potenza fino a farli quasi coincidere, o almeno a non renderli così opposti. Rispetto al peso e all’inconsistenza delle aspettative che sbilanciano, se ci rendessimo conto che il nostro tempo è solo il qui e ora, il piacere tornerebbe al suo posto a quel banchetto da cui era stato cacciato dall’ingombro delle aspettative. Il piacere, che è un elemento vitale, sa riprendersi lo spazio e il tempo che merita.
Riccarda
Caro Fabio,
invidio il tuo equilibrio. Io continuo a voler fare l’equilibrista ma precipito continuamente. Cercherò di cogliere il lato positivo dell’invecchiamento, come pare tu faccia trapelare.
Nickname
Respirare con calma
Cara Riccarda, caro Nickname,
le aspettative fanno parte dell’indole umana. È utopistico pensare di scindere l’aspettativa dal sentimento. È vero che il qui e ora è una boccata di ossigeno nell’apnea emotiva. Purtroppo è una boccata perché finito di inspirare, la realtà prende il sopravvento.
Elisa
Cara Elisa,
facciamo così, alleniamoci con esercizi di respirazione in modo da avere una buona riserva di ossigeno quando arriva il sopravvento a lasciarci col fiato corto.
Riccarda
Cara Elisa,
mi sembra di capire che non esiste una reale soluzione al problema. La penso allo stesso modo. L’apnea emotiva alla quale accenni però è un approdo cui attribuisci un valore totalitario, che vorrei scongiurare.
Nickname
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Riccarda Dalbuoni
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