I controlli della Polizia provinciale a cacciatori e pescatori in tempo di Covid
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Da: Ufficio Stampa Provincia Ferrara
Rispetto delle regole anche per coloro che pescano e cacciano nel territorio ferrarese, grazie alla collaborazione fra guardie volontarie e Polizia provinciale.
È il risultato dell’attività svolta a seguito della classificazione della regione Emilia Romagna in zona arancione, con conseguenze anche sullo spostamento di cacciatori e pescatori, relegati come tutti gli altri cittadini nei propri comuni e in parte inibiti allo svolgimento della propria attività sportiva.
Garantire l’osservanza delle limitazioni imposte dallo Stato e dalla Regione per ridurre la propagazione del virus pandemico, ha visto coinvolta anche la Polizia provinciale durante la prima fase della pandemia e lo è tuttora, sia nei presidi che si svolgono durante i fine settimana nel centro storico del capoluogo, sia nel restante territorio durante l’attività di competenza.
Così, dopo un’informazione a quanti, anche da altre regioni, stanno chiamando il Comando della Polizia provinciale per avere chiarimenti sulle possibilità di spostamento, non sono stati tralasciati i controlli diretti dei movimenti sul territorio, con molte autocertificazioni controllate durante l’attività di sicurezza stradale, che dichiarano situazioni rientranti in quelle consentite per lo spostamento.
In vari casi, però, si sono riscontrati movimenti non permessi.
È il caso pescatori non italiani e non residenti nei comuni in cui sono stati sorpresi, provenienti da altre regioni, oppure che svolgevano l’attività venatoria in comune della provincia diverso da quello di residenza. Una volta controllati dai volontari, sono stati sanzionati dal personale della Polizia provinciale.
Complessivamente, sono state elevate 11 sanzioni per violazioni delle norme anticovid per un totale di oltre 5.000 euro, principalmente nell’Alto Ferrarese, sia a cittadini stranieri (cinesi e rumeni), ma anche italiani (romagnoli e ferraresi).
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