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Da Movimento Cinque Stelle Ferrara

Mentre l’Assessore Ferri ci garantisce che il nuovo sistema a calotte, per ora ampiamente bocciato nella
prova su strada, è il miglior sistema possibile, ecco arrivare la nota stampa di HERA con il rassicurante
report “Sulle tracce dei rifiuti”, voluto e gestito dalla stessa azienda in un’ottica di “trasparenza”.
Trasparenza che viene però meno nel momento in cui i dati vengono compattati e dati in pasto alla stampa
e al grande pubblico, che poiché deve andare a lavorare per pagare la tassa sui rifiuti, magari non ha il
tempo di approfondire.
Ecco quindi che, a fronte di una bella immagine utilizzata con cielo pulito sullo sfondo, si staglia un cartello
che indica le vie del riciclaggio dei materiali fra cui svetta il termine “plastica”. La plastica, però, manca dalla
lista delle altissime percentuali di materiali riciclati nel testo dell’articolo. Quelli citati sono tutti sopra al
95%. Non male. Ma la plastica? Poco importa, perché nel titolo si legge in bella evidenza che HERA ha
recuperato ben il 94,6% dei differenziati. Pochi punti percentuali allora? Non proprio, perché scaricandosi il
documento integrale, si scopre che la plastica è stata recuperata per l’83,6%. Ok, un po’ distante ma siamo
ancora su grandi cifre.
Vuoi vedere allora che il cielo azzurro non era dolomitico ma proprio di Ferrara? Non proprio, perché poche
righe sotto veniamo a sapere che la percentuale di cui sopra è quella “recuperata”. Quella “riciclata” è solo
il 43%. Di questa, l’altro 57%, quindi parliamo di circa il 47% del totale, viene destinata al “recupero
energetico”. Da cittadini immaginiamo si tratti della quota che viene bruciata e finisce in qualche
percentuale nell’aria. A questa immaginiamo anche si aggiunga il 17% non recuperato per il 64% del totale.
A proposito di plastica, riteniamo che le filiere del riciclo di alcune materie abbiano ormai bisogno di essere
riviste, in particolare per quanto riguarda la gestione dei consorzi di riciclo. Ci sono alcuni materiali che
attualmente, per convenienza economica, vengono inceneriti ma potrebbero invece essere trasformati in
materia, come le plastiche miste.
Il Movimento 5 Stelle propone la defiscalizzazione dell’acquisto di prodotti ricavati da queste plastiche
miste. Questo significherebbe dar vita ad un nuovo mercato di imprese del riciclo e ridurre
progressivamente a zero il ricorso all’incenerimento. Così come la defiscalizzazione dei prodotti privi di
imballaggio e lo stop agli incentivi economici a inceneritori. Quindi, sempre più lontano dal bruciare e dai
termovalorizzatori. Siamo convinti che gli inceneritori vadano affamati non incrementati(!), seguendo
quindi un trend opposto a quello proposto dall’attuale assessorato all’ambiente .
E queste sono cifre prima della scellerata scelta si introdurre le calotte che, come ampiamente dimostrato,
porta sì ad un aumento formale del recuperato, ma anche a una peggiore qualità dello stesso e quindi a una
maggiore percentuale di “recupero energetico” con buona pace delle statistiche di mortalità per
inquinamento atmosferico.
Infine, supportati da uno studio sull’efficacia tecnica ed economica dei metodi di raccolta dei RSU, ci
teniamo a ricordare che la raccolta differenziata porta a porta, rispetto a quella stradale, costa il 22% in
meno per tonnellata di rifiuti totali gestiti e il 17% in meno in termini di costo per abitante. La raccolta
domiciliare porta a porta spinta dà i maggiori risultati in termini di percentuali di RD e di conseguenza di
riduzione dei costi.
Per concludere, considerando anche i gravissimi rilievi mossi da ANAC ad Atersir (presieduta dal sindaco
Tagliani), da noi riassunti in un Ordine del Giorno recentemente protocollato
(http://ita.calameo.com/read/004836837506b56973cbe), come è possibile che Atersir possa apportare critiche
alla gestione rifiuti della Città che il suo Presidente-Sindaco amministra? Con quale credibilità?

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