Da qualche tempo ho notato, attraverso la lettura della cronaca, un progressivo aumento di intensità della violenza, ed in particolare della violenza gratuita.
Non mi si fraintenda, la violenza non trova mai giustificazione ed è sempre da condannare, in ogni sua forma. Ho notato però l’aumento di reazioni, a volte estremamente violente, a fronte di atteggiamenti irrilevanti, per nulla provocatori, che rientrano nella sfera di libertà di pensiero, di parola e di azione di cui ciascuno di noi deve poter godere liberamente.
Violenza che si manifesta da parte degli uomini nei confronti delle donne, ma anche viceversa, e poi da parte di giovanissimi che agiscono da soli o in gruppo, così come anche nei confronti degli animali.
Episodi che esprimono il gusto fine a se stesso di esercitare l’aggressività e la prepotenza su altri.
Un fenomeno che già esisteva, ma che emerge e si palesa ora con più evidenza?
O un fenomeno che trova il terreno fertile in una società profondamente mutata?
“Le radici della violenza: la ricchezza senza lavoro, il piacere senza coscienza, la conoscenza senza carattere, il commercio senza etica, la scienza senza umanità, il culto senza sacrificio, la politica senza principi.”
Mahatma Gandhi
Una quotidiana pillola di saggezza o una perla di ironia per iniziare bene la settimana…
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Federica Mammina
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