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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


A Ferrara le esecuzioni dei migliori studenti del Conservatorio Frescobaldi
Palazzo Bonacossi il 12 giugno 2018 ore 20.30
Museo Archeologico Nazionale il 14 giugno 2018 ore 20.30

Ultimi due appuntamenti dei quattro concerti, proposti dai migliori allievi del Conservatorio di Ferrara, in orario serale, a conclusione dell’anno accademico 2017/18. Iniziati la scorsa settimana, i concerti proseguiranno martedì 12 giugno alle 20.30 a Palazzo Bonacossi (via Cisterna del Follo 5, Ferrara, ingresso gratuito). L’ultimo concerto sarà invece giovedì 14 giugno, sempre alle ore 20.30, ma al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara (via XX settembre 122, ingresso a pagamento con biglietto comprensivo della visita al museo).

Le ultime due serate vedono in scena una presenza strumentale assai variegata, poliedrica, rappresentativa delle tante classi attive al Conservatorio Frescobaldi di Ferrara. Martedì 12 giugno a Palazzo Bonacossi la serata inaugura con Giovanni Biswas, tenore della scuola di Canto barocco di Gloria Banditelli, accompagnato da Valeria Montanari al clavicembalo con aire tratte dall’opera Alcina di Haendel. Si prosegue con Elisabetta Ciannella, all’oboe (Scuola di Vanja Gentile), e Kyung Sook al clavicembalo, che proporranno la “Sonata n. 2 in sol minore HWV364a” di Georg Friedrich Haendel. E poi Alessandro Malavasi, violoncello, Luigi Moscatello, pianoforte della Scuola di Luisella Ghirello, Maria Eleonora Di Nino, oboe (Scuola Vanja Gentile) con Ye Zhen Jie al pianoforte, Giulia Pareschi al flauto (Scuola Maria Cristina Tarozzi) accompagnata al piano da Matteo Forlani, Guglielmo Ghidoli al violino (Scuola Marcello Defant) accompagnato da Luigi Moscatello al pianoforte. Spazio anche alla lirica con Huang Can, basso, nell’aria di Bellini “Vi ravviso, luoghi ameni” del Conte Rodolfo, tratta da La Sonnambula, Martyna Gesella, soprano, per l’aria “Tacea la notte placida” di Leonora dal Trovatore di Giuseppe Verdi, “Questa o quella”, aria del Duca di Mantova da Rigoletto di Verdi interpretata da Davide Del Vecchio, tenore della Scuola di Canto di Agata Bienkowska (accompagnato al pianoforte da Stefano Bocci). Cambio di musica con Andrea Del Ben e Filippo Pavanini, sax contralto, che si esibiranno in Black di Mark Mellits, per finire con Nazareth Conejero Calderon, sax soprano, della Scuola di Marco Gerboni, con Alt Music Ballistix di Nikola Resanovic. Per maggiori informazioni sull’evento, consultare l’agenda sul sito del Conservatorio Frescobaldi: www.consfe.it.

Giovedì 14 giugno, sempre alle ore 20.30, ci si sposta al Museo Archeologico Nazionale di Ferrara, per l’ultima serata dei Concerti finali degli allievi. S’inizia con Johann Sebastian Bach, Suite BWV 996, eseguita all’arpa da Elena Menegatti (Scuola Antonella Ciccozzi), per proseguire con Carl Maria von Weber, Introduzione, tema e variazioni, con esecuzione di Ilaria Ferrari, clarinetto (della Scuola di Claudio Conti), Gianmarco Pavone, violino, Francesco Ferrati, violino, Giuliana La Rosa, viola, e Alessandro Malavasi, violoncello. E poi Xiao Fan Li, alla viola (Scuola di Achille Galassi) su accompagnamento di Sun Ao al pianoforte, “Quartetto in la minore per pianoforte e archi” di Gustav Mahler eseguito da Francesco Ferrati, violino, Giuliana La Rosa, viola, Andrea Franchi, violoncello, e Carlo Bergamasco, pianoforte, della Scuola di Musica da camera di Laura Pontecorvo. Con il “Quartetto in re maggiore op. 18 n. 3” di Ludwig van Beethoven si conclude l’ultimo dei quattro concerti, con Giulio Signorile, violino, Giulia Perpich, violino, Marta Fergnani, viola, e Alessandro Malavasi, violoncello, della Scuola di Musica d’insieme per strumenti ad arcoP di Luca Bellentani. Per maggiori informazioni sull’evento, consultare l’agenda sul sito del Conservatorio Frescobaldi: www.consfe.it.

Per maggiori info:
Conservatorio Frescobaldi
0532.207412
mail: produzioni@consfe.it

Da Ufficio comunicazione Conservatorio Ferrara

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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