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Govoni: “Il singolo imprenditore potrà dichiarare di non aver potuto assolvere nei tempi agli obblighi contrattuali precedentemente assunti per motivi imprevedibili e indipendenti dalla volontà e dalla capacità aziendale”

Articolo pubblicato il 1 Aprile 2020, Scritto da CAMERA DI COMMERCIO

Tempo di lettura: 2 minuti


Da: Camera di commercio di Ferrara.

Rilasciata ieri mattina (1° aprile) ad un’azienda ferrarese la prima attestazione della Camera di commercio per evitare l’applicazione di penali per i ritardi nell’adempimento dei contratti commerciali internazionali. Invocate, dunque, dall’Ente di Largo Castello le condizioni di forza maggiore derivanti dall’attuale fase di emergenza sanitaria da covid-19 per evitare così la risoluzione del contratto di fornitura in essere con l’estero, con pagamento di penali e mancato rientro dai costi delle commesse già sostenuti.

Sul sito della Camera di commercio www.fe.camcom.it, infatti, è già disponibile lo schema di autocertificazione con il quale il singolo imprenditore potrà attestare di non aver potuto assolvere nei tempi agli obblighi contrattuali precedentemente assunti, per motivi imprevedibili e indipendenti dalla volontà e dalla capacità aziendale, ricevendo dall’Ente camerale l’attestazione certificata in lingua inglese.

“La diffusione del Covid19 e le misure di urgenza adottate per contenerla – ha evidenziato il presidente della Camera di commercio – stanno incidendo sull’esecuzione anche dei contratti commerciali internazionali, ritardandone ovvero impedendone l’adempimento. Tali ritardi e inadempimenti, poi, si riflettono a loro volta su altri contratti, creando difficoltà operative e legali lungo tutte le filiere produttive. Al fine di sostenere le imprese che non riescono ad eseguire nei tempi le prestazioni contrattuali a causa dell’emergenza in corso – ha concluso il presidente Govoni – la Camera di commercio è a disposizione delle imprese per facilitare la prova della causa di forza maggiore ed evitare l’applicazione di eventuali penali per i ritardi nell’adempimento”.

Ma che cosa accadrà davvero all’export ferrarese? In un quadro incerto e in piena evoluzione – fa sapere l’Ufficio Studi dell’Ente di Largo Castello – i conti andranno certamente rifatti. Stando agli scenari previsionali Istat l’elasticità dell’export provinciale era stimata pari a uno rispetto all’andamento del commercio mondiale. E le ipotesi che reggevano le proiezioni di Bankitalia di gennaio davano una domanda estera ponderata in crescita del 2,3% l’anno. Ma negli ultimi due mesi il Covid-19 s’è diffuso con una velocità imprevista rimettendo tutto in discussione. Anche per questo la Camera di commercio, in collaborazione con le associazioni di categoria, sta già rivedendo i propri servizi di primo orientamento alle imprese per Conoscere nuovi mercati in termini di opportunità, dinamiche e potenziali controparti estere, e per Crescere, avviare e sostenere la presenza e il consolidamento nei mercati esteri, anche attraverso statistiche personalizzate, informazioni doganali, fiscali legali e valutarie, assistenza nella soluzione di controversie o per la partecipazione a gare internazionali.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani