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Le cose sono vere sino a prova contraria. Se assumessimo laicamente questa forma mentis si sgretolerebbero i dogmi e finirebbero le crociate (crociate che impropriamente definiamo ideologiche quando confondiamo l’ideologia con il fanatismo). Invece la verità affascina e irretisce. Rassicura. E conquista. Perché quando si è certi di una cosa si può procedere senza freni. E senza inibizioni. Ma la vita dovrebbe indurci alla prudenza. Quante volte una presunta verità, presto o tardi, ha mostrato il suo rovescio e s’è rivelata un abbaglio… La verità per Cesare Zavattini aveva tre ‘a’ nel finale, era un eco beffardo che ci lasciava senza parole né sicurezze. Per Luigi Pirandello era una dama velata che asseriva “io sono colei che mi si crede”. Elias Canetti esortava a “non credere a nessuno che dice sempre la verità” e spiegava: “La verità è un mare di fili d’erba che si piegano al vento, vuol essere sentita come movimento, assorbita come respiro. E’ una roccia solo per chi non la sente e non la respira; quegli vi sbatterà sanguinosamente la testa”.

Per stabilire la (sempre provvisoria) verità dei fatti e delle asserzioni bisognerebbe basarsi sulla puntuale verifica, secondo un principio di corrispondenza: un’affermazione è vera se è comprovata ed è tale sino a prova contraria. Poi – sistematicamente – si dovrebbe cercare non di suffragare quella verità adducendo elementi a sostegno, ma al contrario di scalpellarla per vedere se resiste agli attacchi.
Su congetture e confutazioni Karl Popper fonda il metodo della ricerca scientifica: ipotesi dalle quali si genera un modello che sarà sottoposto a continue insidiose verifiche. Il modello resta valido (vero) sino a che non è scalfito. Potrà subire dei progressivi riaggiustamenti e sarà spazzato via quando emergerà una prova dirompente che ne frantuma il nucleo fondante: la terra che da piatta diviene tonda…

Lo stesso sistema andrebbe eticamente adottato per disciplinare le relazioni fra gli individui, prestando rispetto a tutti ma cieca fede a nessuno e pretendendo sempre da ognuno di dare prova di ciò che sostiene.

 

Al tema della “verità” è dedicata l’annuale edizione del festival della filosofia in programma a Modena, Carpi e Sassuolo da domani (venerdì 14) a domenica

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Sergio Gessi

Sergio Gessi (direttore responsabile), tentato dalla carriera in magistratura, ha optato per giornalismo e insegnamento (ora Etica della comunicazione a Unife): spara comunque giudizi, ma non sentenzia… A 7 anni già si industriava con la sua Olivetti, da allora non ha più smesso. Professionista dal ’93, ha scritto e diretto troppo: forse ha stancato, ma non è stanco! Ha fondato Ferraraitalia e Siti, quotidiano online dell’Associazione beni italiani patrimonio mondiale Unesco. Con incipiente senile nostalgia ricorda, fra gli altri, Ferrara & Ferrara, lo Spallino, Cambiare, l’Unità, il manifesto, Avvenimenti, la Nuova Venezia, la Cronaca di Verona, Portici, Econerre, Italia 7, Gambero Rosso, Luci della città e tutti i compagni di strada


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