Gli studenti del Montalcini visitano il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara
Da organizzatori
Le classi 1A e 2A dell’Istituto Superiore Tecnico Tecnologico “Rita Levi Montalcini” di Portomaggiore hanno da poco visitato il nuovo museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah di Ferrara, il MEIS appunto.
La costruzione del museo è iniziata nel 2003 e sarà completata nel 2020.
La struttura precedentemente era un penitenziario in disuso, infatti, all’interno dell’edificio, sono presenti ancora residui delle porte di celle per ricordare la storia di questo luogo.
A termine dei lavori la struttura sarà dotata di 5 blocchi, che rappresentano i 5 libri del libro sacro ebraico, la Torah.
Il museo, a forma labirintica, racchiude al suo interno più di 200 reperti riguardanti la storia ebraica, non mancano, inoltre, modelli tridimensionali e vere e proprie tombe realizzate con foto reali “incollate” su pareti e sul soffitto, che le rendono molto suggestive.
Il museo racconta la storia ebraica dagli albori dell’esodo dall’Egitto con Mosè, attraverso la figura dei vari profeti fino a Salomone; vengono ripercorsi i contatti con i Romani fino ai primi comportamenti anti-semiti che portarono alla diaspora e alla Shoa.
Il tutto seguendo una linea del tempo che riordina gli eventi della storia ebraica in “anti era volgare” e “dopo era volgare”, come gli ebrei definiscono avanti Cristo e dopo Cristo.
Per gli studenti del Montalcini quella del MEIS é stata una visita importante e toccante, poiché la storia degli ebrei italiani è una storia incredibile, bellissima, ricca, piena di dolori e gioie, speranze e delusioni, é la storia di un popolo che é stato accolto dalla cittá di Ferrara con solidarietà, quella stessa Ferrara che ancora oggi é conosciuta e ricordata per Bassani e il “Giardino dei Finzi-Contini”.
Una cittá nella quale la comunità ebraica è ancora forte e radicata ed ecco perché tutti gli studenti dovrebbero avere la possibilità di visitare il MEIS quale baluardo della cultura ebraica in Italia, proprio per conoscere la storia di un popolo che ha fatto, fa parte e fará parte di noi.

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Riceviamo e pubblichiamo
PAESE REALE
di Piermaria Romani
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)