GLI SPARI SOPRA
“Nessuno si salva da solo”: un ateo dalla parte di Bergoglio
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Ci si salva se si agisce insieme e non solo uno per uno” (Enrico Berliguer)
“Nessuno si salva da solo” (Jorge Maria Bergoglio)
Io faccio davvero fatica a capire la religione, dice, per forza sei ateo. No, ma non è assolutamente quello il punto e nemmeno il motivo. La religione funziona per dogmi, funziona quando impone il fanatismo nel giudizio sugli altri. Nella storia gli esempi sono migliaia, parliamo solo della religione cattolica, la santa inquisizione, l’evangelizzazione delle Americhe, dell’Africa e dell’Oceania, e fermiamoci qua. Esistono degli esempi però altrettanto virtuosi, anzi le parole del Gesù fattosi uomo, parlano d’altro, molto spesso, nei secoli sono state modificate per convenienza. Lasciamo perdere le date dei vangeli, non apocrifi, e la storicità degli stessi, ma siamo davvero sicuri che i detrattori del attuale papa Francesco, che non a caso ha scelto il nome del Santo di Assisi, siano credenti?
Mi spiego meglio, la teologia della liberazione ha un grosso punto d’incontro tra cristianesimo e marxismo, ora immagino di far vibrare sulla sedia i bigotti di entrambe le correnti di pensiero, ma io da marxista curioso, gramsciano e non dogmatico, proseguo.
Ricordo male, oppure scavando nei miei lontanissimi anni di catechismo, che quel Ragazzo di Nazareth si schierava sempre e apertamente dalle parte degli ultimi? Vero, forse non era prettamente femminista, ma duemila anni fa, non ricordo che nessuno lo fosse.
Forse mi sogno quando, sempre Cristo, parlava dei ricchi e della cruna dell’ago?
La mia memoria vacilla, quando ricordo la storia dei mercanti e del tempio oppure della rivoluzione nei confronti del potere costituito, contro i soprusi degli oppressori romani in Palestina? Un po’ come l’imperialismo di oggi dello stato di Israele, ma non vorrei andare fuori tema.
Un amico mio scrittore dice che per scrivere occorre partire da un punto A per arrivare a un punto B. Ecco io generalmente, parto per una scrittura senza prima avere in mente quale sarà il mio punto d’arrivo. Ecco perché ho così tanti limiti e forse mai diverrò uno scrittore, rimanendo per l’eternità uno che scrive.
Ritorno alla mia analisi sul pensiero religioso e sul pensiero di papa Francesco, mi chiedo, perché Bergoglio sia più odiato dai credenti che dagli atei?
Continuo, perché è più vicino ai pensieri originari della sinistra, che ai pensieri originari della destra?
Nella mia piccola mente, la risposta pare scontata, forse perché il concetto di religione originario stava sempre e per dogma dalla pare degli ultimi, “ama il prossimo tuo come te stesso”, le parole non sono di Francesco ma del figlio del titolare.
Quando la religione per millenni è stata dalla parte del più forte, dalla parte dell’oppressore, dalla parte del re, della regina, dell’imperatore e dello zar, tutto andava bene. Difendiamo i confini, riprendiamoci il sacro sepolcro, combattiamo gli infedeli, sterminiamo gli adoratori di idoli. Fino qui andava bene a tutti.
Anche ora, secoli dopo, molti finti credenti (la maggioranza?) pensano che Gesù Cristo fosse dei loro, fosse dalla parte dei vincenti.
Ma non è così, fu il primo degli sconfitti, non rinnegò i fratelli o meglio quelli con cui Egli condivise il pane (cum panis), fino al massimo sacrificio.
Perché ora duemila anni dopo, quelle stesse parole, quello stesso verbo danno ancora così fastidio? Magari perché in molti credono in maniera bigotta, senza testa, fissi a testa in giù, continuando ad uccidere, con le armi o con le parole, tanto poi ci si pulisce l’anima con la confessione.
Siamo tutti peccatori, uccidiamo e poi ci pentiamo.
Chi è senza peccato scagli la prima pietra, diceva Lui.
Credo che il pensiero ottuso, di chi pensa alla religione a proprio uso e consumo sia una dei grandi mali dell’umanità da sempre, gli uomini hanno sempre avuto bisogno di un Dio, fatto a propria immagine e somiglianza, al loro servizio, del colore della loro pelle, con gli stessi tratti somatici.
Molto meglio gli idolatri, che non volevano dominare gli dei, ma del sole e della luna ne seguivano i flussi, non pensavano che Dio fosse con loro, il mondo, la terra, il cielo non è di proprietà, ma è in prestito, da restituire migliore alle future generazioni, dicevano i selvaggi.
Avere paura delle parole di papa Bergoglio, criticandolo come blasfemo, solo perché riporta direttamente le parole del Rivoluzionario palestinese, mi sembra veramente una grandissima ipocrisia.
L’ipocrisia di che crede che Gesù Cristo sia bianco, biondo e con gli occhi azzurri.
Non credo di essere particolarmente credibile, da ateo, quando parlo di religione.
Io invidio chi crede in modo laico e ponendosi domande, disprezzo altamente chi ancora si alza il bavero e sostiene che dio sia con lui, e che lui sia come dio (le minuscole qui sono volute).
Credo che le parole siano sempre quelle, sta nell’interpretazione il problema. Quando un uomo, dalla pelle scura, dai tratti orientali e dai capelli lunghi, stando alle scritture e agli atti, un po’ sbiaditi essendo una storia di duemila anni fa, diceva parole rivoluzionarie, che ascoltate ora, dalla voce di un papa, a molti credenti, danno assai fastidio. Forse perché quell’uomo assomigliava molto all’uomo nero di cui hanno tremendamente paura?
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Cristiano Mazzoni
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