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Da: Ufficio Stampa Comune di Comacchio

“Occorre che il dialogo ritorni ad essere protagonista nelle sedi opportune” con questo auspicio la Giunta Comunale ricalca quanto dichiarato dal sindaco Marco Fabbri.
In questi mesi molte inesattezze sono state dichiarate dalla parte sindacale come ad esempio: la promiscuità degli spogliatoi maschili e femminili nella sede della Polizia Locale, situazione risolta da questa amministrazione ormai da anni; seguita poi da altri interventi strutturali necessari finalizzati alla sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro.
Più in generale, ogni componente della Giunta Comunale mai si è sottratto alle richieste di dialogo quotidiano con le Lavoratrici e Lavoratori, ogni qualvolta che se ne è presentata l’occasione o la necessità, nelle molteplici attività svolte dall’Ente.
In occasione dell’Assemblea Sindacale tenutasi in data 9 ottobre 2019, nessun invito è pervenuto e anzi, a tal proposito, va sottolineato che un’Assemblea di Lavoratori è esclusiva per il Personale e gli amministratori, se non espressamente invitati, non sono tenuti a parteciparvi, tanto che in quella data gli amministratori hanno continuato a svolgere le attività quotidiane.
Nell’ottica della collaborazione e del costante dialogo con i dipendenti dell’Ente, gli amministratori hanno sempre posto in essere azioni volte a normalizzare situazioni di disagio, ricordiamo che in questi giorni è in corso la selezione pubblica per individuare una nuova professionalità per la gestione dei servizi tecnici e comunque, nessun settore è sguarnito da dirigenze competenti per materia.
Rimane, tuttavia, la forte perplessità rispetto a questo muro eretto univocamente da parte Sindacale che, più volte, non ha accolto l’invito di sedersi al competente e deputato tavolo delle trattative, atteggiamento che lascia intendere un più ampio disegno che somiglia ad un chirurgico attacco politico rivolto all’amministrazione, distogliendo tempo e attenzione alle vere problematiche purtroppo molto sentite in questo territorio come disoccupazione, precarietà e politiche del lavoro.
I ritmi di lavoro dettati da un territorio che cresce e una Comunità che ha il diritto di avere risposte, evidentemente non collimano con le vedute dei Rappresentanti Sindacali di Categoria.

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