Giovedì 8/4 ore 18:00 Enrico Palandri presenta il libro “Verso l’infinito” presso la libreria Ibs+Libraccio Ferrara
Tempo di lettura: 2 minuti
Da: Eventi Ferrara
Dialoga con l’autore Michele Ronchi Stefanati.
Scritto come un romanzo filosofico, questo saggio ci trascina verso i grandi orizzonti che Leopardi ha aperto intorno a sé e per tutti noi.
«L’inifito di Giacomo Leopardi compie duecento anni: quindici versi che lasciano ancora molto da capire. O meglio: “da non capire”, come scrive Enrico Palandri. Emotivo, denso, sorprendete: per come sposta di continuo la prospettiva. Sulla siepe, sull’ermo colle, sul mare del naufragio, ma anche su noi stessi» – Paolo Di Paolo, Robinson
«Enrico Palandri propone una lettura dell’Infinito priva di preoccupazioni formali e in qualche misura autobiografica. Gira intorno al poeta e alla sua vita senza tentare di ingabbiarlo o ridurlo a un’ideologia» – Paolo di Stefano, La Lettura
«Ascoltare e cercare di non capire è difficile e mi sembra la cosa più importante nel lavoro letterario. La realtà è spesso silenziosa, e parla altrettanto eloquentamente attraverso quello che non scriviamo e non diciamo. A questo condizione di profondo benessere Leopardi arriva presto.»
Duecento anni dopo la sua stesura, «L’infinito» amplia ancora lo sguardo. Nell’agile ricognizione di alcuni ambiti biografici e filosofici in cui il ventunenne Leopardi concepisce questi versi, questo libro fa emergere domande attualissime: cosa sia la politica, l’essere stranieri, il nostro senso di noi stessi, come ci condizionino i conflitti umani privati e pubblici, le profonde trasformazioni che discendono da un’amicizia.
(Venezia 1956) scrittore italiano. Dopo Boccalone (1979), felice cronaca di un amore e di una generazione che ha segnato il passaggio al postmoderno italiano, P. ha puntato l’attenzione sui contrasti ideologico-sociali (Le pietre e il sale, 1986) e sul problematico rapporto tra le diverse culture europee (La via del ritorno, 1990). Slanci fantastici permeano i racconti di Allegro fantastico (1993) e Le colpevoli ambiguità di Herbert Markus (1997). Angela prende il volo (2000) racconta il passaggio dall’adolescenza alla maturità. All’amico P.V. Tondelli ha dedicato un saggio sospeso tra memorie personali e rievocazione degli ultimi anni Settanta (Pier Tondelli e la generazione, 2005).

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani