Giovedì 3 novembre ore 21: ‘L’uomo invisibile’, di e con Paolo Musio
Tempo di lettura: 2 minuti
Da: Università di Ferrara
Terzo evento della rassegna ‘Uno sguardo al cielo’.
Ingresso gratuito fino a esaurimento dei posti disponibili, con prenotazione obbligatoria tramite invio di una mail a conversazionilutto@unife.it o telefonando al numero 349/3593164.
Che cosa significa invisibilità dell’uomo come prerogativa del mondo contemporaneo? Cosa comporta oggi essere invisibili? Su questi temi si interroga lo spettacolo teatrale creato e interpretato da Paolo Musio, attore e docente di recitazione, che approda al Ctu di Ferrara dopo numerose repliche in Italia e in Europa. Particolarmente significativa la rappresentazione nella primavera 2016 presso la Casa di Reclusione Femminile di Giudecca organizzata da Michalis Traitsis nell’ambito del progetto ‘Passi sospesi’.
Da una personale e progressiva elaborazione di materiali ispirati a H.G. Wells ed E. Cioran, l’artista, come in un teatro anatomico, esamina quel che resta dell’identità dell’uomo occidentale, e come in un’aula di tribunale rende lo spettatore partecipe di una testimonianza impossibile. Oppure come in un reparto neonatale per adulti, ancora una volta si cerca un principio di azione, un senso reinventato di partecipazione, un modo per uscire in strada con una rinnovata volontà di rinascita.
Ne esce una meditazione che è critica diretta al presente, fatto di insicurezze, paure, violenza, solitudine e egoismo, ma anche sollecitazione a produrre una pace duratura. Paolo Musio è attore e autore di testi teatrali e docente di recitazione all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio D’Amico di Roma. Negli anni ha collaborato come attore con molti registi di rilievo come Mario Martone, Luca Ronconi, Theodoros Terzopoulos, Eimuntas Nekrosius, Giorgio Barberio Corsetti, Arturo Cirillo, Luigi Squarzina, Massimo Castri, Werner Waas.
Nel 1993 ha fondato la compagnia ‘Quellicherestano’, in collaborazione con il direttore regista Werner Waas, lavorando sulle opere di Brecht, Jarry, Achternbusch, Buchner, Muller, Lorca, Strindberg, Platone, Schwab, Moravia.
Nel 2012 ha aperto lo spazio culturale ‘Idiot’ a Torino, nel quartiere multietnico di Porta Palazzo, per stare a diretto contatto con la condizione sociale contemporanea della città. Nel 2015 è stato al Wilma Theater di Philadelphia per la produzione americana di Antigone, diretta da Theodoros Terzopoulos.
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