Giovedì 27 Settembre in programma gli altri due concerti di Ferrara Chamber Academy
Tempo di lettura: 3 minuti
Da: Ferrara Chamber Academy
Giovedì 27 settembre prosegue la stagione 2018/2019 di Ferrara Musica e si conclude, con la seconda giornata di concerti, l’attività di Ferrara Chamber Academy, organizzata per la prima volta quest’anno da EUYO e Ferrara Musica al Teatro Comunale Claudio Abbado.
L’Accademia propone alle 18 un concerto pomeridiano, a ingresso gratuito e ospitato al Ridotto del Teatro, che si concluderà, come è già successo sabato scorso, con un piccolo aperitivo offerto al pubblico. Questo appuntamento vedrà come protagonista un gruppo di giovani allievi italiani. In apertura Martina De Luca e Domenico Pedone (violini), Matilde Pesenti (violoncello) e Andrea Schiavon (contrabbasso) eseguiranno la Sonata a quattro n. 1 in sol maggiore di Gioachino Rossini. A seguire, Alice Dondio (violino), Eleonora Dominijanni (violoncello), Eleonora Congiu (arpa) saranno gli interpreti del Trio per violino, violoncello e arpa di Jacques Ibert, brano del 1944 dallo stile eclettico, spensierato e umoristico. A chiudere il pomeriggio saranno Giacomo Riva e Tommaso Duca (oboi), Ilaria Ferrari e Stella Brambilla (clarinetti), Enrico Bassi e Johanna Denise Cordoano (fagotti), Federico Fantozzi e Giovanni Campanardi (corni), che suoneranno l’Ottetto per Fiati D. 72, composto nel 1813 da un Franz Schubert appena sedicenne.
Il concerto serale, previsto alle 20.30 e inserito nell’abbonamento della stagione 2018/2019, vede come protagonista un ensemble da camera dell’EUYO, costituito dai violinisti Tasmin Little, David Tobin, Paula Sanz Alasa, dalla violista Sophia Rees, le violoncelliste Barbara Warchalewska e Sinead O’Halloran, il contrabbassista Andrei Mihailescu, il flautista Rui Matos, il clarinettista Daniel Roscia, il fagottista Luka Mitev e l’arpista Héloïse de Jenlis.
In collegamento diretto con il concerto pomeridiano, il programma propone un percorso musicale che prende le mosse dalla Sonata a quattro n. 4 per archi, una delle sei composte da un precoce Gioachino Rossini all’età di dodici anni durante le vacanze estive passate presso la tenuta di Conventello di Ravenna nella casa della ricca famiglia Triossi. Venuto a sapere che si interessava di musica, Agostino, uno dei figli più grandi – contrabbassista autodidatta – gli chiese di scrivergli qualcosa per il divertimento suo e dei cugini Morini, violinisti e violoncellisti dilettanti. Fu così che nacquero le sei Sonate a quattro, opere di grande freschezza e inventiva melodica, dalle quali traspaiono già evidenti tutte le caratteristiche del genio pesarese.
Si prosegue con il celebre settimino composto da Maurice Ravel nel 1905, l’Introduzione e Allegro per arpa, flauto, clarinetto e quartetto d’archi, commissionatogli dalla ditta costruttrice d’arpe Érard per promuovere l’arpa dotata di pedale a doppio movimento. L’opera (dedicata al proprietario dell’azienda Érard, Albert Blondel) è assai breve, poco più di dieci minuti di musica, senza interruzione tra quelli che dal titolo sembrerebbero due movimenti distinti, ma tra i quali in realtà non vi è soluzione di continuità. Il compositore dipinge un paesaggio sonoro che sembra uscire dal pennello di un pittore impressionista: sullo sfondo gli archi e in primo piano, ma sempre con linee delicate e talvolta con insiemi di colori non delineati nettamente, arpa e fiati.
In una seconda connessione con il programma pomeridiano, il concerto serale si conclude con il magnifico Ottetto in fa maggiore per fiati e archi D. 803 di Schubert, uno dei capolavori della musica da camera di tutti i tempi. Il pezzo fu scritto da Schubert nel 1824 per esaudire la richiesta di svago e divertimento musicale del conte austriaco Ferdinand Troyer, clarinettista dilettante, che nelle sue serate di svago e divertimento voleva affiancare al settimino di Beethoven un altro pezzo in cui il clarinetto fosse in evidenza.
Info: tel. 0532 202675 – biglietteria@ferraramusica.it
Sostieni periscopio!
Riceviamo e pubblichiamo
Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it