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Giovedì 16 marzo primo giorno del seminario “Donne ed economia”

Articolo pubblicato il 14 Marzo 2017, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Da Istituto di Storia Contemporanea, Ferrara

Un doppio seminario per sondare tensioni e contraddizioni del sistema attuale

L’Istituto di Storia Contemporanea, il Centro Documentazione Donna e il Comune di Ferrara, organizzano, con la supervisione di Antonella Cagnolati e Sandra Rossetti, un seminario intitolato “Donne ed economia: tra assenza, subalternità e nuove soggettività”, dedicato a sondare il rapporto che esiste tra le donne e il sistema economico attuale. Un rapporto caratterizzato da tensioni e contraddizioni (il lavoro assente o mal pagato, la difficile conciliazione tra il lavoro e le attività di cura, ecc.), ma anche da punti di forza che consentono oggi alle donne di vivere nuovi ruoli e nuove forme di soggettività economica. Il seminario si svolgerà in due appuntamenti, il 16 e il 20 marzo.
La prima giornata avrà luogo giovedì prossimo, dalle 14.30 alle 18.30, al Centro Documentazione Donna (in via Terranuova, 12/b) e proporrà una riflessione su alcuni degli snodi teorici che hanno riguardato e riguardano il rapporto tra le donne, il femminismo e l’economia. Il pomeriggio, che sarà introdotto dall’assessore Caterina Ferri nonché moderato da Anna Quarzi e Luciana Tufani, prevede gli interventi di Lidia Menapace (Economia politica della differenza sessuale); Stefania Tarantino (Equilibriste e funambole. Il lavoro delle donne tra vita materiale e libertà); Silvia Borelli (Il valore del lavoro e la segregazione di genere); Genevieve Vaughan (L’economia del dono); Antonella Picchio (Una prospettiva femminista su teorie e politiche economiche); Sandra Rossetti (Il marxismo e la lotta per la liberazione di genere). Il manifesto dell’iniziativa è stato elaborato dall’Istituto “Luigi Einaudi”, che ha partecipato attraverso un bando di concorso rivolto ai propri studenti, con cui è stata selezionata l’immagine più efficace.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani