Giovanni ‘Blowjoe’ Pilati, da Tresigallo la nuova scommessa della musica:
“Vorrei che l’Italia tornasse a sorridere”
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L’estate scorsa ho avuto la fortuna di far parte di una giuria di un concorso musicale, il Disconnected Music Contest, organizzato da tre giovani artisti ferraresi. È in quella occasione che sono rimasta colpita da uno dei concorrenti, il ventenne Giovanni Pilati, in arte Blowjoe, nato il 29 maggio del 1996. A catturare la mia attenzione fu il suo modo di interpretare un brano particolarissimo, scritto di getto la sera precedente al contest: con la chitarra in mano, cantó e suonó tenendo sempre gli occhi chiusi, come se dalle primissime note fosse stato catapultato nel suo mondo.
A distanza di pochi mesi ho deciso di incontrarlo per conoscere meglio un ragazzo poliedrico che, dai testi dei suoi brani, sembra avere qualcosa da dire al mondo.
Blowjoe è un nome particolare, come lo hai scelto?
L’ho scelto quando facevo musica da ragazzino, è nato per ridere, è un gioco di parole, ma oggi ho deciso di mantenerlo perchè per me indica leggerezza, quella leggerezza che metto nella vita. Non parlo di superficialitá o frivolezza; anche quando le cose si fanno più serie, Blowjoe mi ricorda la leggerezza con cui avevo iniziato.
Com’è nata questa tua grande passione per la musica?
La passione c’è sempre stata. Ho iniziato in quarta superiore, facendo il dj, perché mi ero reso conto di avere qualcosa da dire. Io non faccio intrattenimento, con la musica voglio comunicare.
Musiche e testi dei brani che realizzo sono interamente miei. Sono caduto dalle nuvole quando ho scoperto che la maggior parte degli artisti pop di oggi non scrivono i propri testi. È un’aspetto che cerco di combattere perché, se sei un musicista, devi dire quello che pensi.
Oltre ad essere un cantautore so che suoni la chitarra. Hai mai preso lezioni? O sei autodidatta?
Prendevo lezioni alle elementari, ma faccio fatica a seguire un programma per quello ho successivamente deciso di proseguire da autodidatta. Fin da piccolo sono sempre stato immerso nella musica: ho fatto la tesina delle medie su Vasco e quella delle superiori su Bob Marley.
La tua sembra proprio una di quelle passioni di cui non si può fare a meno. Ti occupi personalmente sia dei testi che della musica. Ma come nasce solitamente un tuo brano?
Generalmente di notte. È una vita che scrivo, ma ho talmente tante idee che a volte tendo a dissipare le mie energie: inizio un brano, ma prima di finirlo ne inizio subito uno nuovo. Ne ho scritti tantissimi, ma solo ora inizio a pubblicarli.
Sei un vulcano di idee insomma! Parliamo del tuo ultimo brano, “Sorridi Italia”: invita il nostro paese a rialzarsi dopo ogni difficoltà. L’hai scritto dopo il terremoto che ha colpito Amatrice il 24 agosto di quest’anno?
In realtà l’ho scritto prima di quella tragedia, ma non è la prima volta che me lo chiedono. Di quel brano mi è venuto prima l’arpeggio, poi l’idea del sorriso. Avevo già girato un video sull’importanza di prendere la vita con il sorriso. Come recita una frase di questa mia canzone, ho voluto dire all’Italia di spegnere la televisione e alzarsi. Anche se l’ho scritta prima del terremoto, è applicabile in tante situazioni diverse. Credo siano i giovani a dover aiutare il paese a rialzarsi: nel video si vede un signore anziano che da tempo non riesce a rendere la terra fertile, ma nel momento in cui avviene il suo incontro con i due giovani (rappresentati da Blowjoe e dalla giovanissima Samantha che arricchisce il brano con la sua voce fresca e pulita, ndr.), ecco che dalla terra arida nasce un primo germoglio. Il messaggio che ho voluto lanciare urla all’Italia di essere unita, perché nel nostro Paese le cose proprio non vanno.
Il tuo è un messaggio chiaro, un grido che tutti dovremmo lanciare perchè l’Italia, i giovani e tutto il popolo italiano inizino finalmente a rimboccarsi le maniche. Mi hai parlato del tuo ultimo videoclip; sei generalmente tu ad occuparti dei video dei tuoi brani?
Si, sempre, anche se Internet mi fa spesso arrabbiare. Ho girato un video simpatico, ma per niente serio, in cui ho vestito un mio amico di arancione e l’ho mandato in giro per la cittá a rappresentare il caldo che asfissia tutti nei mesi estivi: questo ha ottenuto molte più visualizzazioni del video che ho realizzato sul sorriso, anche se veicola un messaggio molto piú importante del primo.
Forse proprio perchè oggi la gente ha bisogno di ridere, di leggerezza come dici tu, per distrarsi dalle preoccupazione, dalle ansie, da ció che non funziona nel nostro Paese. Sono diversi gli artisti che attraverso la loro musica, parlano di problematiche simili a quelle evidenziate da te in “Sorridi Italia”: vi è qualche cantante o gruppo a cui ti ispiri particolarmente quando componi?
Si, Caparezza, e Jovanotti, che è un po’ il mio idolo. Entrambi non hanno capacitá vocali straordinarie, ma attraverso le loro parole comunicano molto. Mi piacciono perchè nei testi sono loro stessi, dicono quello che pensano ed è esattamente quello che voglio fare io con la mia musica.
Oltre ad essere un cantautore sei anche un dj. Da quanti anni ti occupi di questo genere musicale?
Ho iniziato alla scuola superiore, principalmente per ridere, divertirmi. Ammetto che facevo musica inascoltabile, quel genere di musica dove la gente solitamente inizia a ‘pogare’. Recentemente ho vinto un contest per dj che era aperto a persone di tutte le etá. Invece di portare la tipica musica elettronica, ho proposto quello che piace a me: ho fuso l’house music con artisti come Bob Marley, Eminem, gli ACDC, creando dei ‘mashup’ che sono piaciuti molto. Grazie a tale vittoria, ho avuto l’occasione di suonare a Cerea, in provincia di Verona, davanti a 5mila persone.
Davvero un bel traguardo! Ma qual è stata la piú grande soddisfazione ricevuta fino ad ora nell’ambito musicale?
Quest’estate ho vinto un concorso a Vigarano, portando solo le mie canzoni. Per me quella vittoria ha segnato una svolta interiore: non avevo mai pensato di fare musica seriamente, ma lí mi sono ricreduto. Sono convinto che gli unici veri limiti che ciascuno di noi ha sono quelli che noi stessi ci poniamo; superati quelli possiamo fare quello che vogliamo nella vita.
E oltre alla musica hai altre passioni?
Viaggiare! Dopo aver letto ‘On the road’ di Kerouac mi è ‘partito l’embolo’! Due settimane dopo sono partito con un’amica. Da Ferrara siamo arrivati in Valle d’Aosta in bicicletta. Abbiamo sbagliato la strada tantissime volte, percorrendo molti più chilometri di quelli previsti, ma non importa perché avevamo lo spirito giusto! Un’altra mia grande passione è la radio. Conduco un programma su Radio Sound e fra poco partirà una rubrica sui sogni: ogni puntata presenterò il sogno di una persone diversa che intervisterò in diretta. Sono convinto che sia come quando si va in aula studio all’università e, vedendo gli altri studiare, si è più motivati; così quando sentiamo qualcuno che crede davvero in un sogno e si “sbatte” per realizzarlo, magari siamo più motivati a credere nel nostro.
Fai davvero tantissime cose diverse, ma se ti chiedessero ‘cosa vuoi fare da grande?’, cosa risponderesti?
Sono per il vivere qui e ora. Per me il futuro non esiste, si presenterà solo come un altro presente, quindi in un altro “adesso” mi vedo come speaker a radio 105 o a radio Deejay e, se riesco ad affermarmi come cantautore, spero di suonare lontano. Quando sarò troppo pieno di impegni prenderò la bicicletta e partirò. Lascio comunque la porta aperta, io non voglio incasellarmi in niente perché tutto può sempre cambiare. Anche quando mi chiedono che genere musicale faccio io non so mai cosa rispondere. So che non voglio essere ascoltato solo per i suoni e la musica, ma prima di tutto per quello che dico.
Dalle tue parole percepisco sempre un misto di entusiasmo e ottimismo.
Si, sono innamorato della vita! Come si puó capire dai miei testi e dai video, per me il sorriso è fondamentale e noi spesso sbagliamo perchè siamo abituati a sorridere solo ‘se’: se c’è qualcuno o qualcosa in particolare, ma così la nostra felicità è condizionata. Io credo invece funzioni tutto in maniera opposta e lo sto provando sulla mia pelle: è sorridendo che possiamo far sì che le cose vadano bene. C’è una legge dietro, la legge dell’attrazione, ed è proprio sorridendo che attraiamo a noi eventi e persone positive. Ne sono più che convinto!
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Silvia Malacarne
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