Occhiverdi è pronta per partire. Gli amici la vanno a catturare, ma ancora non sanno dove andare. Nero accende la radio e cominciano a cantare. Blondie dipinge maschere sul viso, Bronco beve e passa la bottiglia, Argo si scrolla e sbava.
La città distratta lascia fare.
Nomadi senza meta, cadono e si rialzano, si divertono gli scheletri nudi in bilico sugli skate.
Saltano e rotolano splendidamente, con classe. Eleganti e straccioni, simpatici e burloni.
Correte giovani scheletri per le strade del presente.
Nudi e gioiosi marcate il territorio di notte a luci spente.
Sfidate con baci, sorrisi e carezze l’invidia della gente.
Belli e sciagurati come il fermo immagine di un ricordo latente.
Bacco, tabacco e Venere. Un fare scanzonato e l’aria impertinente.
Ballate, cantate, spargete fiori e colori con sguardo struggente.
Varia umanità festante, passa e ritorna. Bacia, morde e scappa.
Evoluzioni, acrobazie, scherzi, giochi.
Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia.
Leggerezza, sventatezza e inquieta allegria.
Del doman non v’è certezza, perciò, chi vuol esser lieto sia!
Prayer In C (Lilly Wood & The Prick e Robin Schulz, 2014)
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Carlo Tassi
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