Giovani e Lavoro. Interrogazione Pd in Regione
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Da ufficio stampa Gruppo Partito Democratico
Zappaterra (Pd): ‘Attenzione e sostegno alle politiche che favoriscono l’occupazione giovanile’
Il programma Garanzia Giovani, destinato a chi ha tra 15 e 29 anni, entra in una nuova fase che prevede la condivisione da parte di Stato e Regioni di una strategia unitaria.
“Accanto quindi al Piano nazionale che individua le azioni comuni su tutto il territorio italiano, ciascuna Regione ha ora l’impegno di adottare un proprio piano attuativo per definire quali sono le misure del Programma da attivare specificamente sul territorio, in coerenza con la strategia nazionale” spiega la consigliera regionale Marcella Zappaterra.
“Con un’interrogazione condivisa con la consigliera Lia Montalti e altri colleghi del gruppo regionale del Pd, mi sono rivolta alla Giunta per conoscere i risultati della prima fase del programma Garanzia Giovani e capire come l’Emilia-Romagna intenda procedere nello sviluppo del piano attuativo per la seconda fase. In particolare quali siano gli orientamenti strategici, i tempi e le modalità con cui la Regione intende pervenire al nuovo piano attuativo della seconda fase di Garanzia Giovani, e con quali impegni prioritari, e quali modalità di concertazione e messa a punto – prosegue la Zappaterra – Più in generale penso sia utile focalizzarci sulle azioni e gli strumenti che in Emilia-Romagna abbiamo già attivato a sostegno delle politiche per l’occupazione giovanile”.
“Investire per favorire l’occupazione giovanile deve rivestire una assoluta priorità nelle politiche nazionali e regionali. Da poche settimane è online anche il nuovo portale regionale GiovaZoom che, per la prima volta, riunisce in un unico sito web tutte le opportunità che si aprono ai giovani per cercare lavoro, fare impresa ed accompagnarli in nuove progettualità. – conclude Zappaterra – È ovvio però che sia primariamente necessario sviluppare nuove politiche attive per migliorare i dati sull’occupazione giovanile rivolgendosi in particolare a coloro che non studiano, non lavorano e non sono impegnati in percorsi di formazione”.

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Riceviamo e pubblichiamo
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani