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Ferrara film corto festival

Ferrara film corto festival


Da: CULTURALIA
Il 28 Marzo 2019 alle ore 18:00 nel salone d’onore del Palazzo Tassoni Estense di Ferrara avrà luogo la cerimonia di premiazione della VII edizione del Premio Domus Restauro e Conservazione Fassa Bortolo. L’evento celebrerà il suo primo decennale nel 2020 con un’edizione internazionale dedicata ai progetti realizzati da professionisti del settore.

Quest’anno la categoria in concorso è stata invece quella delle tesi di laurea, specializzazione, master e dottorato, con oltre cento iscrizioni e l’effettiva partecipazione di 71 candidati provenienti da tutti gli atenei italiani. La commissione, presieduta dall’ Arch. Prof. Riccardo Dalla Negra (Ordinario di Restauro presso l’Università di Ferrara), si è riunita presso la sede del Dipartimento di Architettura dell’Università. I tre membri esterni, Prof. Claudio Varagnoli (Ordinario di Restauro presso l’Università di Chieti-Pescara), Arch. Konstantinos Karanasos (Funzionario dell’Acropolis Restoration Service di Atene) e Arch. Andrea Alberti (Dirigente – Soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Brescia, Cremona e Mantova) coordinati dal segretario Prof. Marcello Balzani (Ordinario di Disegno presso l’Università di Ferrara) hanno delineato la rosa dei vincitori.

Per la settima edizione 2018 la giuria ha deciso di premiare una medaglia d’oro e due medaglie d’argento ex-aequo. Sono state assegnate inoltre cinque menzioni di onore e quattro tesi hanno completato i progetti selezionati come short list.

Il Premio Speciale Didattica Internazionale è stato assegnato all’esperimento didattico presentato dal Prof Javier Gallego Roca – VIII LIRAU – Laboratorio Internacional de Restauración Internacional Arquitectónica y Recuperación Urbana.

Il premio si afferma nuovamente come importante momento di confronto tra le diverse scuole di restauro italiane.

MEDAGLIA D’ORO

Titolo della tesi: Il Restauro del I Casale Strozzi in Roma
Candidata: Elisabetta Montenegro
Università: “Sapienza” Università di Roma
Facoltà-Dipartimento: Scuola di Specializzazione in Beni Architettonici e del Paesaggio
Relatore: Giovanni Carbonara

La tesi si segnala come un ottimo esempio di progetto di restauro, basato su una rigorosa analisi delle vicende del manufatto architettonico e dei fenomeni di degrado che hanno condotto alla formazione di lacune più o meno estese del testo architettonico; il progetto è descritto e ben rappresentato con sapienza nei suoi aspetti qualificanti sia di valenza generale, sia di connotazione particolare. Le proposte di restauro dell’apparato decorativo risultano controllate con sicuro equilibrio, ma nel contempo capaci di trasmettere forti suggestioni percettive. Ne risulta una convincente rilettura di un episodio architettonico non secondario che, pur presentandosi come risultato di un’esperienza didattica, costituisce un valido riferimento per una esemplare pratica professionale.

MEDAGLIA D’ARGENTO EX AEQUO

Titolo della tesi: La gravina di Ginosa come parco culturale: Un progetto per via matrice. Il percorso storico e la memoria del crollo
Candidata: Giusi Pardo
Università: Politecnico di Torino
Facoltà-Dipartimento: Dipartimento di Architettura e Design
Relatore: Cesare Tocci

La tesi studia la ricucitura della via Matrice a Ginosa e affronta lo studio morfologico e delle tipologie edilizie nell’ambito di una stretta integrazione con le tecniche costruttive tradizionali, con un approccio che va dallo studio del dettaglio alla scala urbana. Il lavoro punta alla salvaguardia dei ruderi, proponendo una utilizzazione come parco culturale. L’indagine si sofferma in maniera esemplare sulla riproposizione delle tecniche costruttive locali, soprattutto riguardo alla stabilità delle volte. Uguale attenzione è rivolta al consolidamento delle murature. La ricucitura del tessuto edilizio lungo la via Matrice è realizzata con una nuova quinta stradale di taglio minimalista, con l’impiego dei materiali locali, che conserva all’interno la parete di crollo. Per l’ampiezza dei temi affrontati, la padronanza del metodo e la chiarezza dei risultati, la ricerca prefigura un intervento mirato sul tema dei centri storici di alto livello qualitativo

MEDAGLIA D’ARGENTO EX AEQUO

Titolo della tesi: Frammenti Urbani Resilienti_Conservazione e Valorizzazione del Teatro greco romano e dell’Odeon di Catania
Candidato: Simone Spampinato
Università: Università degli Studi di Palermo
Facoltà-Dipartimento: Dipartimento di Architettura
Relatori: Gaspare Massimo Ventimiglia e Josè Ignacio Linazasoro (Escuela de Arquitectura de Madrid)

La tesi prende in esame la conservazione dei resti del teatro e dell’Odèon, correttamente inseriti nel contesto rubano che li accoglie, con l’obiettivo di ricomporre la visione complessiva del luogo. Per questo, la restituzione dell’unità spaziale è resa da un nuovo padiglione in terra cruda, posizionato tra i resti archeologici e gli edifici della città storica, concepito come punto di vista significativo finalizzato anche alla rilettura dello scenae frons originario. Per il palcoscenico è prevista una ricostruzione in legno in occasione di eventi estivi, suggerendo con discrezione l’unità dell’edificio. Allo stesso modo, gli interventi di consolidamento si inseriscono con intelligenza in un contesto molto degradato e trasformato. Il collegamento con la città è assicurato dalla rimozione del recinto del Largo Odèon e dalla nuova pavimentazione. L’approccio critico e puntuale permette così una felice restituzione dei valori spaziali e percettivi dell’intera area archeologica.

PREMIO SPECIALE DIDATTICA INTERNAZIONALE

VIII LIRAU – Laboratorio Internacional de Restauración Internacional Arquitectónica y Recuperación Urbana
Universidad Internacional de Andalucía, España
Docente di riferimento: Javier Gallego Roca

Il portfolio presentato testimonia le esercitazioni didattiche svolte attorno al tema della chiesa di San Francisco a Baeza, oggetto nel passato di vari e discussi interventi. Le varie proposte rappresentano diversi approcci critici al tema del trattamento dei restauri pregressi. Si va dalla rilettura dell’unità tipologica della chiesa, alla reinterpretazione con un moderno intervento creativo, compresa l’ipotesi di de-restauro. I risultati sono frutto di una stretta interazione tra docenti di varia provenienza e competenza disciplinare. Il lavoro, quindi, ben rappresenta l’attività scientifica e la metodologia didattica che è alla base delle scelte progettuali e operative, e conferma un orientamento culturale di primario interesse nel panorama spagnolo.

MENZIONI D’ONORE

Geometrie Incomplete. Riqualificazione della Certosa di Vigodarzere
Candidati: Elisabetta Berlaffa, Francesca Braggion, Tida Demba
Università: IUAV Università di Venezia
Dipartimento: Culture del Progetto
Relatori: Margherita Vanore e Mario Piana

La tesi attribuisce nuove funzioni alla certosa di Vigodarzere, conservata solo parzialmente e oggi abbandonata, sostanziando un intervento di completamento che si pone in continuità con il progetto originario. Le due nuove ali nel chiostro maggiore riprendono con volumetrie minimali e materiali compatibili, senza intenti imitativi, la geometria dell’impianto certosino. Lo stesso avviene in due corpi inseriti su probabili fondazioni originarie. Si realizza così uno stimolante e originale rapporto tra impianto preesistente ed integrazione moderna.

La domus di Caesius Blandus. Restauro e valorizzazione.
Candidata: Paola Orecchia
Relatore: Renata Picone
Università: Università degli studi di Napoli “Federico II”
Dipartimento: Architettura

La tesi affronta il tema della protezione delle testimonianze archeologiche della domus con un efficace sistema di strutture capace di favorirne il consolidamento statico e la comprensione morfologica del manufatto antico. Le soluzioni adottate si connotano per la ricerca di adeguati e leggeri criteri di inserimento in un contesto particolarmente delicato e difficile.

L’opera di Baldassarre Peruzzi come architetto militare: una proposta di recupero dei bastioni delle mura di Siena
Candidata: Sarah Perugini
Relatore: Anna De Falco, Pietro Ruschi, Fabrizio Cinelli, Iñaki Zoilo
Università: Università degli Studi di Pisa
Dipartimento: Ingegneria dell’Energia, dei Sistemi, del Territorio e delle Costruzioni

La tesi si segnala per aver posto la debita attenzione verso uno dei bastioni superstiti relativi alle “modernizzazioni” cinquecentesche della cinta muraria senese. Gli importanti risultati conoscitivi raggiunti, conseguenti l’attento rilievo architettonico eseguito per la prima volta, rendono giustizia, anche nel settore militare, al genio architettonico di Baldassarre Peruzzi.

Abitare la pietra; progetto per il recupero di stavoli in val Cosa
Candidati: Giacomo Salvati, Riccardo Tosoni
Università: Università IUAV di Venezia
Dipartimento: Architettura Costruzione Conservazione
Relatore: Serena Maffioletti

La tesi analizza cinque edifici rurali in rovina (Stàvoli) in val di Cosa (Pordenone), con l’obiettivo di restituire ad essi una funzione abitativa moderna nel rispetto delle caratteristiche formali e materiali. Particolarmente riuscito è l’inserimento contemporaneo, che non eccede i limiti di una corretta interpretazione del testo lacunoso. In questo modo, riprendono vita episodi architettonici che sono anche fondamentali per la percezione del paesaggio.

Restauro e valorizzazione del convento di San Domenico a Pietracuta
Candidati: Pio Della Vittoria, Ramona Grande, Giovanna Turchi
Università: Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Campus di Cesena
Dipartimento: Dipartimento di Ingegneria e Architettura
Relatore: Andrea Ugolini

La tesi si segnala per la coerente progettazione di nuovi volumi atti a definire l’originaria configurazione del monastero e del suo chiostro, senza ripetere pedissequamente le forme originarie. Tale prefigurazione è integrata dal progetto di restauro complessivo della fabbrica, ivi compreso il totale riadattamento funzionale.

PROGETTI IN SHORT LIST

Kos XIII – Le pendici occidentali dell’Acropoli
Candidate: Federica Carrieri, Roberta Chilla, Maria Teresa Lence
Università: Politecnico di Bari
Facoltà-Dipartimento: Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura
Relatore: Giorgio Rocco
Correlatori: Monica Livadiotti, Francesco Defilippis, Giacomo Martines

Il restauro del Castello di Gallipoli
Candidate: Valentina Bello, Simona Cavallo, Daniela Cotugno
Università: Politecnico di Bari
Facoltà-Dipartimento: Dipartimento di Scienze dell’Ingegneria Civile e dell’Architettura
Relatore: Rossella de Cadilhac

Le ville nel paesaggio: indagini sul territorio di Tarcento
Candidata: Agnese Fabbro
Università: Università degli Studi di Udine
Facoltà-Dipartimento: Dipartimento Politecnico di Ingegneria e Architettura
Relatore: Vittorio Foramitti

Studio e restauro del Viridarium Cesi ad Acquasparta
Candidata: Elisa Fidenzi
Università: “Sapienza” Università di Roma
Facoltà-Dipartimento: Dipartimento di Storia, Disegno e Restauro dell’architettura
Relatore: Giovanni Carbonara
Correlatori: Fabrizio De Cesaris, Elisabetta Giorgi, Annamaria Pandolfi

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Riceviamo e pubblichiamo


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani


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