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Gioco d’azzardo, in ER circa 10mila persone ad alto rischio di dipendenza. Un concorso video rivolto ai giovani

Articolo pubblicato il 15 Maggio 2014, Scritto da REGIONE EMILIA-ROMAGNA

Tempo di lettura: 4 minuti


da: ufficio stampa giunta regionale Emilia-Romagna

Gioco d’azzardo, presentazione del bando di concorso rivolto alle scuole e ai giovani dell’Emilia-Romagna per la creazione di un video: un progetto di “Associati con chiarezza”. In Emilia-Romagna sarebbero circa 10mila i giocatori ad alto rischio di dipendenza. L’assessore Marzocchi: “L’impegno della Regione per contrastare il fenomeno”

Bologna – “Con l’azzardo non si vince… Scommetti sulla tua creatività!” è il titolo del bando di concorso di “Associati con chiarezza” che invita le scuole e i giovani – di età compresa tra i 14 e 35 anni – a raccontare per immagini, con la realizzazione di un video (spot, videoclip, intervista), le conseguenze dell’azzardo compulsivo. In Emilia-Romagna, in base alle stime CNR su dati Ipsad (rilevazione sul consumo di alcol, fumo, sostanze illegali e sul gioco d’azzardo che viene svolta in Europa), i giocatori ad alto rischio di dipendenza sarebbero circa 10mila, senza distinzioni di sesso, età o ceto sociale. A livello nazionale i giocatori a rischio minimo sarebbero quasi 2 milioni, 247mila i patologici e 600mila quelli ad alto rischio.
“La Regione Emilia-Romagna ha preso posizione in modo netto sul contrasto al gioco d’azzardo – ha sottolineato oggi, in occasione della presentazione del bando di concorso, l’assessore alle Politiche sociali Teresa Marzocchi – . C’è una legge, c’è un piano integrato per prevenire e contrastare il rischio della dipendenza. C’è un impegno molto forte da parte dei Comuni, a cui si affianca, come in questo caso, quello delle associazioni”. Marzocchi ha ricordato il lavoro svolto dai SerT delle Ausl, dai gruppi di auto mutuo aiuto (i dati in allegato), e dalla prima comunità terapeutica residenziale gratuita in Italia, aperta tutto l’anno, dedicata ai giocatori d’azzardo patologici: “Pluto”, a Reggio Emilia, gestita dal Centro sociale Papa Giovanni XXIII onlus (la Regione interviene con un finanziamento). “La pratica del gioco d’azzardo causa un alto rischio di perdita di controllo e dipendenza, con impatti spesso drammatici, sia sul giocatore che sulla famiglia – ha aggiunto l’assessore – . Due, in particolare, le fasce della popolazione che ci preoccupano maggiormente: i giovani, molto esposti al rischio del gioco on-line, e gli anziani, oltre a tutte le persone in condizione di svantaggio, come chi ha perso il lavoro”.
Il bando di concorso (scadenza, 30 novembre 2014) sarà diffuso in tutta la regione, che si posiziona al quarto posto in Italia per fatturato per il gioco d’azzardo: nel 2013, 6 miliardi di euro dalle postazioni fisiche, oltre a tutto ciò che si è giocato on-line (fonte Libro Blu dell’Agenzia dei Monopoli di Stato).
Il video dovrà avere una durata massima di 10 minuti; in premio ci sono buoni acquisto da 500, 300 e 200 euro per materiale tecnologico/didattico (informazioni su www.associaticonchiarezza.it). Per sensibilizzare gli iscritti e i soci dei vari circoli e associazioni aderenti a “Associati con chiarezza” sarà distribuito su tutto il territorio un volantino informativo sulla prevenzione e la cura del gioco compulsivo.

Il progetto “Associati con chiarezza”
Si presta a una duplice lettura – con l’accento sulla o (assóciati), inteso come un invito ad associarsi, o con l’accento sulla a (associáti) rivolto ai soci/iscritti alle associazioni – ma, in entrambi i casi, la parola che conta è chiarezza, “che significa conoscere, rispettare e promuovere le regole delle associazioni”. E’ questo il messaggio delle undici associazioni unite nel progetto “Associati con chiarezza” per scrivere insieme il Codice di autoregolamentazione per le associazioni di promozione sociale, siglato agiugno 2013 dai presidenti regionali delle maggiori associazioni di promozione sociale – Acli, Aics, Ancescao, Anspi, Arci, Auser, Csi, Endas, Uisp, Mcl e Fitel – alla presenza degli assessori regionali Marzocchi e Melucci (Turismo e Commercio).
Il Codice – primo e unico caso in Italia – ha l’obiettivo di evidenziare il valore aggiunto delle associazioni di promozione sociale, promuovendo “coesione sociale, spirito di comunità, partecipazione attiva dei cittadini alla vita pubblica e al perseguimento del bene comune” e di individuare strumenti e azioni condivise che valorizzino il ruolo dell’associazionismo prevenendo gli abusi. Come si legge nel Codice stesso, infatti, il progetto nasce “per la ricerca della massima trasparenza e riconoscibilità del lavoro svolto, per il contrasto dell’abusivismo associativo, per migliorare e rendere periodica la collaborazione con le istituzioni, per informare gli associati dei vincoli e delle regole da rispettare, per marcare la differenza con le attività commerciali evitando episodi di concorrenza sleale e fenomeni di ‘nomadismo associativo’”. Le undici associazioni regionali firmatarie del Codice hanno presentato, in partenariato con la Regione, nell’ambito del bando previsto annualmente dalla legge regionale 34/02, un progetto che prevede una serie di “azioni” da compiere in tutte le province. Tre le azioni principali, e precisamente la promozione, diffusione, divulgazione del Codice; un corso di formazione per i dirigenti delle associazioni e per i funzionari degli enti locali, in collaborazione con Legautonomie e Anci; una campagna di sensibilizzazione sui rischi legati all’abuso di sostanze e al gioco d’azzardo, attraverso l’organizzazione di due concorsi video rivolti ai giovani. E’ dedicato al doping il secondo video contest che punta a sensibilizzare i giovani sull’abuso di sostanze assunte per alterare le proprie prestazioni sportive, sia amatoriali che dilettantistiche. Un tema su cui le associazioni sportive che fanno parte del progetto – Uisp, Aics e Csi – lavorano già da tempo promuovendo campagne d’informazione e iniziative sportive nelle scuole di ogni ordine e grado.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani