Skip to main content

Nella settimana di San Valentino vorrei condividere questa rosa ritratta nell’orto botanico di Ferrara e le bellissime parole scritte da Kahlil Gibran ne Il profeta. Questo libro venne pubblicato nel 1923 ed è composto da una serie di poesie in prosa che si susseguono come risposte del profeta Almustafa alle tematiche richieste dalla gente della terra che stava lasciando.
Il profeta pronuncia un inno all’amore come atto di libertà, di generosità assoluta, che dà senza chiedere nulla in cambio. È un atto coraggioso che rende vulnerabili. Poiché come è vero che l’amore ha in sé una promessa di felicità, altrettanto reali sono i pericoli a cui espone gli innamorati. Pericoli che il poeta condensa nell’immagine del vento del Nord, che porta scompiglio e devastazione; è il vento del cambiamento che soffia via le tue convinzioni, le costruzioni di un’intera vita, per fare spazio a qualcosa di ignoto e incontrollabile. Ma solo l’amore è in grado di liberare l’amante dalle rigidità e renderlo leggero.

“Quando l’amore vi chiama, seguitelo.
Anche se le sue vie sono dure e scoscese.
E quando le sue ali vi avvolgeranno, affidatevi a lui,
Anche se la sua lama, nascosta tra le piume, vi può ferire.
E quando vi parla, credetegli,
Sebbene la sua voce possa frantumare i vostri sogni così come il vento del nord arreca scompiglio al giardino.
Poiché nel mentre che l’amore vi incorona, così vi crocefigge. Mentre vi accresce, così vi taglia per potarvi.
Mentre ascende alle vostre altezze e accarezza i vostri più teneri rami palpitanti al sole,
Così scenderà alle vostre radici scuotendole nel loro abbraccio alla terra.
Come covoni di grano vi raccoglie in sé.
Vi batte finché non sarete spogli.
Vi setaccia per liberarvi dai gusci.
Vi macina fino al candore.
V’impasta sinché siete cedevoli;
E poi vi consegna al suo sacro fuoco, perché possiate diventare pane sacro per la sacra mensa di Dio.
Tutto questo provocherà l’amore in voi, affinché possiate conoscere i segreti del vostro cuore e in questa conoscenza farvi frammento del cuore della vita.
Ma se per paura cerchereste nell’amore unicamente la tranquillità e il suo piacere,
Allora meglio sarà per voi coprire la vostra nudità e uscire dall’aia dell’amore,
Nel mondo senza stagioni, dove riderete, ma non tutto il vostro riso, e piangerete, ma non tutte le vostre lacrime.
L’amore non dà nulla fuorché se stesso, e non attinge che da se stesso.
L’amore non possiede né vuole essere posseduto;
Poiché l’amore basta all’amore.
Quando amate non dovreste dire “Ho Dio nel cuore”
ma piuttosto “Io sono nel cuore di Dio”.
E non crediate di indirizzare il cammino dell’ amore
poiché sarà l’ amore, se vi riterrà degni, a condurvi.
L’ amore non desidera che il proprio compimento
Ma se amate e ardete di desideri, essi siano questi:
Sciogliersi ed essere un ruscello che scorrendo intona alla notte la sua melodia.
Conoscere la pena della troppa tenerezza.
Ferirsi di comprensione dell’amore;
E sanguinare volentieri e con gioia.
Risvegliarsi all’alba con un cuore alato e ringraziare per un altro giorno d’amore;
Riposare nell’ora del meriggio e meditare dell’amore l’estasi;
Rientrare a casa la sera colmi di gratitudine;
E addormentarsi con una preghiera per l’amato nel cuore e sulle labbra un cantico di lode .”

sostieni periscopio

Sostieni periscopio!

tag:

Vittoria Barolo

Dagli studi classici alla laurea in comunicazione. Una giovane che ricerca la sua strada, tra il fascino per la sua terra, il Polesine, e un occhio di riguardo per l’ambiente. Le piacciono i cani, il cioccolato, le foto e le piante carnivore.


Chi volesse chiedere informazioni sul nuovo progetto editoriale, può scrivere a: direttore@periscopionline.it