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Gherardi diventa Cinecittà per un giorno

Articolo pubblicato il 20 Dicembre 2021, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


Gli allievi della Scuola d’Arte Cinematografica Florestano Vancini  hanno scelto il Santuario di Mottatonda, nella frazione di Gherardi, nel comune di Jolanda di Savoia, per realizzare il consueto video natalizio della scuola.
“Ogni anno – afferma soddisfatto Stefano Muroni, Presidente della Vancini – la nostra scuola, unica in Emilia – Romagna e una delle poche in Italia strutturata sul modello delle grandi scuole di cinema d’Europa, realizza un video per salutare l’anno e augurare a tutti buon Natale e felice feste natalizie. Quest’anno abbiamo scelto Gherardi e la bellissima corte di Mottatonda, luogo sacro e mistico, non solo perché coloro che hanno cura del Santuario sono sempre aperti alla creatività dei giovani, ma anche perché vediamo in Gherardi grandi potenzialità per il futuro. Questo set è solo un primo esperimento”.
Il Santuario ha accolto quasi 40 allievi della scuola, fra registi, attori, sceneggiatori, assistenti, fonici. 
“E’ un piacere portare il cinema nei piccoli borghi – afferma il regista del video, Francesco Meatta, allievo di regia del terzo anno – questo è un grande segnale che la meraviglia e il cinema possono veramente nascere fuori da Roma o anche da Ferrara, fuori insomma dai grandi contesti urbani. Questo video è per me, per noi allievi, solo un primo tassello per un grande progetto che vedrà in futuro Gherardi protagonista”.
“Siamo orgogliosi e onorati – afferma soddisfatta Elisa Trombin, vicesindaco di Jolanda di Savoia – che la Scuola Vancini abbia scelto il nostro territorio e Gherardi per produrre questo video che avrà una grande visibilità. Per noi questo è un altro piccolo grande passo verso un importante progetto che stiamo costruendo assieme alla Scuola Vancini, alla filiera creativa Ferrara La Città del Cinema e ad altri importanti enti, per fare di Gherardi un luogo in cui sempre più ci sarà cinema e presenza di giovani. Con l’anno nuovo renderemo pubblico questa grande visione”.

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani