Germogli del qualunquismo
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La contesa intellettualmente disonesta sul referendum mi ha profondamente intristito. Mi ha tolto ogni motivazione per esprimere una preferenza di cui colgo la profonda inutilità, e la strumentalizzazione che verrà fatta dell’esito, qualunque esso sia. Da una parte chi grida all’attentato alla democrazia, dall’altra chi sbeffeggia e sputtana. In mezzo i costituzionalisti, usati per conferire una ridicola dignità accademica alla propria posizione e denigrare quella altrui, in un miserevole gioco di specchi. Nessuno che abbia riconosciuto una legittimazione alle ragioni dell’altro. In quale penosa melma è finita per affogare la mia passione per il diritto costituzionale…
“Facciamola finita, venite tutti avanti, nuovi protagonisti, politici rampanti,
venite portaborse, ruffiani e mezze calze, feroci conduttori di trasmissioni false
che avete spesso fatto del qualunquismo un arte, coraggio liberisti, buttate giù le carte
tanto ci sarà sempre chi pagherà le spese in questo benedetto assurdo bel paese.”
Francesco Guccini

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Nicola Cavallini
Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani