GERMOGLI
il Natale
di don Andrea Gallo…
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“Mettiamocelo bene in testa: Gesù nasce nel cuore del popolo!
Il Natale oggi si rinnova nelle spiagge dei disperati dove la novità della “stranieritudine” cerca di dire con parole inascoltate il dramma di nascere e crescere fuori le mura, nelle mangiatoie di un mondo impoverito, divorato dalla fame, violentato dal terrore e dalla corruzione.
L’Italia non è come ce la raccontano: abbiamo creduto di crescere e stiamo declinando, la nostra presunta “modernizzazione, è un piano inclinato verso la fragilità e l’arretratezza.
E nello spazio, sempre più ampio che si apre tra presunto benessere e fatica quotidiana del vivere nascono l’invidia, i rancori, le intolleranze…
[…]
Caro Gesù, la ricchezza dei ricchi è diventata ‘intoccabile’.
Una parte consistente della nostra popolazione ha cessato di considerare garantito la propria aspirazione a una vita degna, finisce inevitabilmente per trasformare il gioco sociale e politico tra chi è costretto a chiedere “protezione” e chi in cambio, pretenderà fedeltà, consenso…
Con questi potenti, con noi, se diventiamo “servi” è devastata la democrazia…
Gesù bambino ti ringrazio della scintilla della “soggettività” antagonista sorta con i giovani, si vogliono riprendere il futuro.
Ragazzi, non abbandonate la creatività, senza violenza orchestrata, magari disobbedienza passiva.
[…]
La ferocia del lavoro senza la speranza dell’emancipazione, aver chiuso quell’orizzonte, aver spento quella ‘scintilla’ o aver lasciato che ciò avvenisse è il peccato capitale delle diverse sinistre politiche e sindacali di fine secolo.
Su quello, più che sulla caduta del Muro di Berlino si misura la loro disfatta.
Che siano già fuori della Storia? Ragazzi: resistete, con fantasia… indignazione… rabbia, trasformate in eventi!
[…]
A Natale, non contano le parole, conta il cuore!
Troviamo tutti il nostro “genio della fanciullezza”.
Don Andrea Gallo

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Redazione di Periscopio
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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)
PAESE REALE
di Piermaria Romani