Gad, servono due elementi essenziali: equilibrio e fermezza
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da: organizzatori
Degli ultimi accadimenti in zona Gad si parla tanto e lo si farà ancora per molto tempo. Io, che al corteo di venerdì scorso ero presente, con l’intento di manifestare la situazione di forte disagio che si vive in quel quartiere, tengo a chiarire una posizione che, oltre a essere la mia personale, spero possa rispecchiare quella della maggioranza dei cittadini moderati.
Comincio dalla fine: ho lasciato il corteo, dopo il tentativo di rissa andato in scena in via Ortigara, nel ben mezzo della manifestazione.
Voglio pensare, innanzitutto, che la stragrande maggioranza dei militanti della Lega Nord non sia costituita da istigatori, violenti e xenofobi come alcuni singoli soggetti che ruotavano attorno a quel corteo. Le parole che leggo sul profilo social di Alan Fabbri, nello specifico “sono contro ogni forma di razzismo e inciviltà e mi dissocio da chiunque pronunci certe frasi a prescindere che sia bianco, nero o giallo” mi auguro siano di esempio per un partito, storicamente alleato di Forza Italia, che si candida a guidare il Paese.
Dico questo perché certi episodi rischiano di mandare all’aria la protesta civile per una situazione di oggettiva invivibilità, degenerando in uno scontro senza regole e, ancor peggio, di natura etnica.
Non c’è dubbio che la maggioranza dei fenomeni di criminalità, dallo spaccio di droga, alla prostituzione, ai furti, ai danneggiamenti, e ai recenti gravi casi di scippo, che avvengono all’ombra del grattacielo sono, per la stragrande maggioranza, appannaggio di persone straniere.
È altrettanto vero, però, che generalizzare è sbagliato a prescindere. Ciò che manca è l’equilibrio, quell’equilibrio che impone di non cadere nel razzismo più becero, ricordando che chi lavora e rispetta le norme civiche, italiano o immigrato che sia, merita gli stessi diritti degli altri cittadini, oltre ovviamente ai conseguenti doveri.
Il razzismo nudo e crudo, con accuse ciecamente rivolte a chiunque abbia un diverso colore della pelle, rischia di fare proprio il gioco dei finti buonisti che sostengono che l’opposizione a Ferrara sia composta unicamente da retrogradi razzisti.
Il Pd e la maggioranza che governa da settant’anni la città ha per troppo tempo sottaciuto e sottovalutato una situazione in costante peggioramento, negando in ogni sede la realtà sempre più problematica vissuta quotidianamente dai cittadini della Gad.
Ora che il degrado è stato “certificato” anche dal Prefetto occorre fermezza nel chiedere tutti quegli accorgimenti affinché un quartiere chiamato “Giardino” all’epoca del suo sviluppo, possa tornare a essere un luogo frequentato con serenità da tutti, compresi bambini, donne e anziane, a qualsia ora del giorno.
Solo il senso di civiltà e la fermezza possono togliere all’attuale maggioranza (comunale e di governo) tutti gli alibi per una situazione che hanno affrontato con palese incapacità e inadeguatezza. Su questo operato (e soprattutto sulle negligenze) l’amministrazione comunale deve rendere conto, prima che all’opposizione, prodigatasi nel sollevare da tempo questi problemi, a migliaia di cittadini di questa città.
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