Da ufficio stampa Laboratorio civico Ferrara
spianata del Mof, e …la “breccia di porta Pia” per il Meis.
Multisecolare storia che ha reso poco amato questo quarto di città, il GAD.
Per fare il MOF (Mercato ortofrutticolo comunale di Corso Isonzo) che è l’estrema propagine a sud del GAD (realizzato tra 1936 e 1937) e il prolungamento di corso Isonzo fino a via Darsena, gli urbanisti dell’epoca dovettero abbattere quel che restava del baluardo dell’ex Fortezza che già nei secoli era stato oggetto di distruzione. Il problema di questo tratto di mura sta nel fatto che a partire dal Seicento si congiungeva con l’odiata fortezza papale, eretta poco oltre la zona ora occupata dall’Acquedotto, dove adesso c’è il parco pubblico di viale IV Novembre con la statua di papa Paolo V.
La fortezza venne fatta costruire per volontà del Papa quando (con la devoluzione avvenuta nel 1598) lo Stato della Chiesa soppiantò il Ducato estense, rivendicando la mancanza di discendenza legittima degli Este e di fatto riappropriandosi del feudo di Ferrara. Quel fortilizio, simbolo di potere imposto, venne occupato dalle truppe napoleoniche francesi, ma tornò alla sua odiata funzione con l’avvento degli austriaci che ne fecero un presidio militare, che rappresentò – ancora una volta – il dominio dello straniero sulla popolazione. Una serie di circostanze resero poco amato questo quarto di città e aprirono la strada agli interventi rinnovatori e un po’ spregiudicati degli anni Trenta.
Venne “spianata” un area che nel corso della storia ebbe varie denominazioni: Fortezza, Cittadella, Piazza d’armi.
La “spianata” venne urbanizzata e battezzata rione Giardino.
Solo dopo l’entrata in vigore della normativa che istituiva le circoscrizioni (D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267) prenderà il nome di circoscrizione GAD (Giardino Arianuova Doro)
Per ricordare il passato storico di questo quartiere la municipalità ha dedicato due vie nella GAD: Fortezza e Cittadella. La “Piazza d’armi” invece venne trasferita – subito dopo la “spianata”- dove ora c’è la ex discarica per inerti di via Canapa, ora divenuta “collinetta alberata” inglobata nel parco urbano.
Il GAD una storia di “mutilazioni”.
L’area ex MOF (Mercato Ortofrutticolo comunale) ricorda 30.000 metri quadri sede dell’unico pezzo di mura mancanti del perimetro intorno Ferrara. Un’amputazione ben visibile nella mappa cittadina del Touring, dove il pezzo di mura distrutte è evidenziato con una linea tratteggiata.
Venerdì 14 luglio 2017 in Municipio è stato presentato il “Piano di fattibilità per riqualificare l’area della Darsena di San Paolo, ex Mof e Meis”: uno studio che ha ottenuto il finanziamento di 18 milioni di euro del Piano statale di interventi per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie nazionali.
Il sindaco Tagliani parlò di “uno degli impegni più significativi per la città” e l’assessore Modonesi anticipò che “bisognerà anche ricollocare funzioni come quella del terminal dei bus, che non ha più ragione di essere diviso in due diversi luoghi cittadini, ma è diventato strategico accorpare all’altro, ampliandolo, nella zona di via del Lavoro vicino alla stazione ferroviaria”. Di questo “riaccorpamento” non si è saputo più nulla.Il terminal dei bus exraurbani di via Rampari di San Paolo è ancora lì. La proposta di Modonesi di traferire le corriere va accolta in quanto consentirebbe di riportare alla luce un pezzo importante delle fondamenta delle antiche Mura.
Torniamo in Municipio a venerdì 14 luglio 2017. L’attuazione della “riqualificazione” dell’area sud del GAD (Darsena di San Paolo, ex Mof e Meis)– secondo lo scrivente – contiene gli spazi per la realizzazione di un lungo viale alberato, come ideale prosecuzione dei bastioni(spianati) a partire dall’incrocio con via della Grotta fino all’immissione in corso Isonzo (sede della stazione delle corriere da trasferire).
Darebbe continuazione al cammino per Rampari di San Paolo, dove il panorama è piacevole fino all’incrocio tra via Piangipane, via Bologna e via Kennedye che offrirebbe ombra e ossigeno a questa zona martoriata, da ricucire con il resto della città storica a cui appartiene.
La “riqualificazione” dell’area sud del GAD, del progetto comunale, prevede che, per il museo di via Piangipane (Meis) verrà aperta una nuova porta verso le Mura di San Paolo, un affaccio pronto nel 2020 quando i lavori di recupero dovrebbero essere definitivamente terminati. Un accesso da un milione di euro che deve avere il via libera della Soprintendenza.
Visto il rigore con la quale la Soprintendenza ha fatto tabula rasa dei 13 mq. della Siberiana, colpevole di insistere in prossimità delle Mura – superstiti della spianata dell’ex fortezza – ora non vorremmo assistere ad un via libera per una “ breccia” nelle antiche Mura…. “Porta Pia” per il Meis.
Laboratorio Civico Ferrara
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