Da: Regione Emilia Romagna
Fusioni Comuni. L’assessora Petitti: “I cittadini hanno deciso liberamente quale strada percorrere per il proprio futuro, in un’Emilia-Romagna che resta la regione in Italia in cui sono state realizzate il maggior numero di aggregazioni”
Ieri gli esiti dei referendum consultivi per sette fusioni. Dal 2014 a oggi le municipalità emiliano-romagnole sono scese da 348 a 331
Bologna – “Il voto di ieri va accolto senza strumentalizzazioni politiche. L’Emilia-Romagna resta la regione dove si è realizzato, senza alcuna imposizione, il maggior numero di fusioni tra Comuni, passando dai 348 del 2014 ai 331 di oggi. E Altre ne saranno realizzate ancora”.
Così l’assessora regionale al Bilancio e al Riordino territoriale, Emma Petitti, ha commentato l’esito dei referendum che si sono svolti nelle province di Bologna, Ferrara, Modena e Parma dove gli elettori di 14 Comuni erano chiamati a decidere la fusione del proprio municipio con un’altro.
“Siamo la Regione che ha una legge che dà la possibilità ai sindaci e ai consigli comunali di far esprimere i cittadini, facendoli decidere liberamente. Ieri i votanti hanno espresso la propria scelta, che va rispettata. Prendiamo atto dei risultati, nella consapevolezza che l’Emilia-Romagna sulle fusioni di Comuni ha fatto le cose sul serio, mettendo amministratori e cittadini nelle condizioni di scegliere la strada di un eventuale riordino comunale”. “La Regione- ha concluso l’assessora Petitti- mette a disposizione tutti gli strumenti necessari per cercare di favorire i percorsi di fusione, con l’obiettivo di migliorare i servizi ottimizzando le risorse e cercando di mantenere un contenimento dei costi. Siamo certi che quella intrapresa sia la strada giusta lasciando, come giusto, che siano i territori a esprimere la parola decisiva”.
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