Frida Kahlo è una delle poche artiste conosciute in tutto il mondo. A differenza dei colleghi uomini, le donne del mondo dell’arte hanno dovuto lottare per restare impresse nella memoria e non essere cancellate dai libri e dalla storia. Donna determinata e tenace, sopravvissuta alle numerose sfide che la vita le ha posto lungo la strada, tra cui il famoso incidente che le causò la rottura della colonna vertebrale in tre punti, ha lavorato con passione alle sue opere per circa trent’anni.
Conosciuta per il suo impegno politico, la sua vita artistica, le sue numerose storie d’amore con grandi uomini e donne del Novecento e la sua storia tormentata con l’artista Diego Rivera, Frida Kahlo ha conquistato i cuori di tutti coloro che l’hanno scoperta guardando una sua opera o leggendo qualche pagina del suo diario.
Dopo il successo della mostra fotografica, “Frida Kahlo. Fotografie di Leo Matiz”, tenutasi a gennaio presso Ono Galleria di Arte Contemporanea, l’artista torna a Bologna, dopo le esposizioni alla Scuderia del Quirinale a Roma e al Palazzo Ducale di Genova. La mostra inaugurerà il 7 novembre a Palazzo Albergati, prendendo il posto lasciato da “Barbie. The Icon.”
L’esposizione, organizzata da Arthemisia, ripercorrerà la vita dell’artista, affiancando le sue numerose opere, in maggioranza autoritratti, a quelli del marito Diego Rivera, tracciando un percorso che accompagnerà i visitatori in un viaggio raccontato direttamente dalle opere.
La sofferenza fisica, così come quella morale, dell’artista, il corpo ferito e mutilato, le gravidanze fallite: il dolore è stato parte integrante della vita di Frida Kahlo e, attraverso le sue opere, sembra essere fluito dal pennello alla tela, donando alle opere intensità e pathos.
Di Frida, però, traspare anche la gioia, la sfrenata allegria e la forza che, guardando nei suoi occhi dipinti, colpisce chiunque si soffermi sul suo sguardo.
