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FRA LE RIGHE
Dopotutto, la felicità

Articolo pubblicato il 19 Luglio 2015, Scritto da Riccarda Dalbuoni

Tempo di lettura: 2 minuti


Spariscono le sue figlie e scompare anche lei, Irina, la mamma, assediata da una ricerca che non trova risposte. Non sa più dove siano Alessia e Livia, due gemelle di appena sei anni, partite con il padre che fa perdere le tracce. Il loro amore era finito, era finita anche quella parte di vita subìta da Irina, quando viveva le umiliazioni quotidiane di un marito che le infilava ovunque, come le più consolidate abitudine domestiche. Irina cerca le sue figlie ovunque, una madre lo fa, non cede anche quando le indagini finiscono. I minuti dell’attesa sono più lunghi degli anni passati, perché i minuti sono quel tempo in cui ti rendi conto cosa manca, specie in assenza di chi ami. Irina, questo lo pensa e lo vive ogni istante.
Poi un giorno, dall’altra parte del mondo, arriva Louis che rimette insieme i brandelli di una donna che non si riconosce più. E’ possibile che una madre sopravviva e riparta con un dolore così? Sì, è possibile. La felicità ancora esiste, Irina lo capisce quando la trova dentro di sé e non da altre parti, quando sente il tempo per quello che è: adesso, senza retrospettive, né proiezioni.
Louis è un nuovo amore che non toglie nulla a ciò che è stato, “toglie lo zaino dalle spalle quando pesa troppo”. In bilico tra ricordare (ricondurre al cuore) e dimenticare (portare lontano dalla mente), Irina trova un nuovo equilibrio, con Louis vicino.

Mi sa che fuori è primavera“, Concita De Gregorio, Feltrinelli, 2015, un libro a sostegno di Missing Children Switzerland.

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Riccarda Dalbuoni

È addetto stampa del Comune di Occhiobello, laureata in Lettere classiche e in scienze della comunicazione all’Università di Ferrara, mamma di Elena.


Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani