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Ufficio Comunicazione Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara

I dai dati emersi dal monitoraggio della Polizia indicano che la proliferazione e i danni provocati dagli animali fossori rimangono ingenti.

“Dobbiamo tenere alta l’attenzione sul tema delle nutrie che continuano a mettere a rischio le colture del territorio e la sicurezza dei cittadini”. Lo afferma il neo presidente del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara Stefano Calderoni, analizzando i dati forniti dalla Polizia Provinciale nell’ambito del progetto di monitoraggio sugli animali fossori, condiviso da diversi anni tra i due Enti. “La situazione è allarmante soprattutto dal punto di vista della sicurezza idraulica, ma anche che per i costi che il Consorzio deve sostenere per le opere di ripristino di argini e canali, che finiscono per ricadere sugli oneri pagati da imprese, aziende agricole e cittadini.

D’altra parte i dati della Polizia Provinciale, raccolti nel corso del monitoraggio coordinato dall’Assistente Scelto Marco Ravaglia – a seguito di un corso specifico di formazione sulla georeferenzazione – parlano chiaro: su oltre 110 chilometri di sponde ispezionate sono state censite oltre 1200 tane e in alcuni tratti è stata riscontrata una densità di addirittura di una tana attiva ogni 9 metri. Indicazioni importantissime per delineare la situazione, comprendere appieno la gravità dei danni e pianificare gli interventi.

“Se dividiamo i chilometri ispezionati – continua Calderoni – col numero delle tane individuate dalla Polizia provinciale, peraltro in difetto perché impossibile accertarle tutte per la presenza della vegetazione rigogliosa, si capisce perfettamente l’entità incontrollabile del fenomeno. Per questo il Consorzio ha scelto di moltiplicare le risorse messe a disposizione per sostenere progetti sperimentali di contenimento proposti dalle pubbliche amministrazioni, che potranno andare di pari passo alle azioni sin qui utilizzate. Essenziale sarà continuare a fare squadra con la Polizia Provinciale e le amministrazioni per tutelate il territorio dai danni causati alle arginature, alle colture e dunque ai redditi delle aziende agricole. Inoltre – conclude il presidente del Consorzio – la maggior parte della rete viaria di questa provincia ha almeno un corso d’acqua che scorre al margine della strada. Questo significa che l’incolumità degli gli agricoltori che percorrono con i loro mezzi il piano di campagna nei pressi di corsi d’acqua e tutti i veicoli che transitano sono costantemente a rischio e dobbiamo impedire a tutti i costi il peggio”.

 

 

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