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Flai Cgil, Fai Cisl, Uila Uil sulla situazione in Fri-el Green House.

Articolo pubblicato il 8 Novembre 2021, Scritto da Riceviamo e pubblichiamo

Tempo di lettura: 2 minuti


 

Fri-el Green House è sicuramente una realtà agricola consolidata del basso ferrarese, di cui apprendiamo con favore la sua espansione e il conseguente aumento occupazionale, ed essendo molto attenti alle questioni ambientali non possiamo far altro che apprezzare il fatto che con le culture idroponiche vi è un notevole risparmio di risorse idriche.

Una realtà così importante è sempre stata attenzionata dalle OO.SS. fin dal suo insediamento sia per i suoi innumerevoli investimenti che per il tipo di culture, tant’è che nell’ultimo rinnovo del Contratto Provinciale di Lavoro di Ferrara (avvenuto il 1 luglio u.s.) abbiamo proposto ed inserito proprio nella declaratoria delle mansioni le tipologie previste per la lavorazione delle culture idroponiche.

Ma spesso, a dispetto delle buone prassi su investimenti in innovazione, ci siamo travati a dover far fronte con le sempre più frequenti segnalazioni da parte dei lavoratori per il mancato rispetto delle norme previste dal CCNL e dal CPL, a partire dall’orario lavorativo passando per il non rispetto delle declaratorie delle mansioni, solo per citarne alcune.

A fronte di questo, ed al di là degli annunci, in una realtà così importante, ci aspettiamo un’occupazione di qualità oltre che di quantità, perché il fatturato che deriva dalla qualità delle produzioni non può prescindere dalla qualità del lavoro e dal rispetto dei contratti e dei diritti.

Considerato altresì che i dipendenti sono a tempo pieno ma stagionali, a questo punto ci aspettiamo  l’apertura di un tavolo con le OO.SS. per far si che: le stabilizzazioni annunciate non rimangano solo tali, e, che si possa addivenire specifici accordi fra le parti per assicurare ai lavoratori stagionali una convenzione aziendale con le garanzie occupazionali minime, per un’occupazione stabile e di qualità.

FAI-CISL                             FLAI-CGIL                             UILA-UIL

Paolo Fabbiani                       Dario Alba                          Mirko Cavallini

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Ogni giorno politici, sociologi economisti citano un fantomatico “Paese Reale”. Per loro è una cosa che conta poco o niente, che corrisponde al “piano terra”, alla massa, alla gente comune. Così il Paese Reale è solo nebbia mediatica, un’entità demografica a cui rivolgersi in tempo di elezioni.
Ma di cosa e di chi è fatto veramente il Paese Reale? Se ci pensi un attimo, il Paese Reale siamo Noi, siamo Noi presi Uno a Uno. L’artista polesano Piermaria Romani si è messo in strada e ha pensato a una specie di censimento. Ha incontrato di persona e illustrato il Paese Reale. Centinaia di ritratti e centinaia di storie.
(Cliccare sul ritratto e ingrandire l’immagine per leggere il testo)

PAESE REALE
di Piermaria Romani