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Da ufficio stampa

Sono finalmente stati restituiti oggi alla collettività 311 reperti archeologici sequestrati tre anni fa dal Nucleo Mobile della Tenenza della Guardia di Finanza di Comacchio. Rallegrandosi per il significativo traguardo, concretizzatosi in forza di un accordo tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, la Guardia di Finanza ed il Comune di Comacchio, l’Assessore alla Cultura Alice Carli ha ringraziato questa mattina tutti i protagonisti dell’operazione. “Questa è una tappa importante – ha sottolineato l’Assessore -, che arriva in prossimità dell’apertura del Museo Delta Antico, già prevista per il 25 marzo prossimo. Questo avvenimento segna di fatto l’avvio di una rete di collaborazioni tra enti, istituzioni, università, tesa al rifiorire di studi e ricerche archeologiche sul territorio.”

“Il contrasto all’illecita ricerca e detenzione di beni archeologici è diventato – spiega il Capitano Danilo Errera, Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Comacchio -, uno dei settori peculiari della Guardia di Finanza già a seguito delle prime opere di bonifica della Valle Pega e del Mezzano, nel corso delle quali vennero scoperte rispettivamente la Necropoli e l’Abitato di Spina. La grande attenzione rivolta a quest’aree, anche da parte di soggetti non autorizzati, è provata dai numerosi sequestri di materiale archeologico, registrati in modo costante dagli anni ’50 ad oggi.

I 311 beni archeologici che oggi vengono consegnati al Comune di Comacchio per l’istituendo Museo Delta Antico – prosegue il Capitano Errera -, riguardano un’attività realizzata nell’aprile 2014, in cui i militari del Nucleo Mobile della Tenenza denunciarono un soggetto ferrarese, proprio in Valle Pega, alla ricerca di reperti anche con l’ausilio di un metal detector. Per le Fiamme Gialle di Comacchio, per le quali rimane immutata l’esigenza di continuare a monitorare le zone di interesse archeologico, onde evitare la commissione di altri abusi, essere presenti in questa sede, in qualità di parte attiva nella restituzione alla collettività di beni archeologici illecitamente sottratti, è motivo di grande soddisfazione – conclude il Comandante della Tenenza della Guardia di Finanza di Comacchio-.” Tra i preziosi reperti archeologici sequestrati e oggi consegnati all’Amministrazione Comunale, oltre alle monete, che coprono tutto l’arco degli imperatori romani, vi sono pesi, una stadera, crocifissi ed altri oggetti, speroni, medagliette devozionali, etc.. “

 

“La moneta più antica risale al 90 a.C. ed è un quinario d’argento di L. Calpurnius Piso Frugi, con testa laureata di Apollo su un lato e dea Vittoria sull’altro – ha dichiarato la funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio Sara Campagnari -; di poco posteriori un quinario di L. Rubrius Dossenus con testa di Nettuno (87 a.C.) e un denarius d’argento di L. Rustius, con testa elmata di Minerva e ariete, del 76 a.C. Risalgono all’età imperiale le numerose monete riferibili agli imperatori Augusto, Tiberio, Claudio, Vespasiano, Traiano, Adriano, Antonino Pio, Alessandro Severo, Gallieno, Costantino, Costanzo II e Magno Decenzio e sono infine presenti diversi esemplari di età medievale, tra cui spicca la moneta assegnabile al re di Francia Luigi IX, detto il Santo, databile attorno al 1266.

Oltre alle monete, sono stati recuperati alcuni pesi di piombo da stadera di varie forme, notoriamente in uso in età romana, delle esagonette in terracotta usate nelle pavimentazioni delle residenze rurali di età imperiale, e altri oggetti in metallo e lamina di bronzo, di piccole dimensioni, riferibili forse a cinture, rivestimenti di cassette di legno o altri oggetti per ora non meglio identificabili.

L’insieme del materiale è di chiaro interesse archeologico e la rarità di alcune monete, come il quinario di L. Calpurnius Piso Frugi del 90 a.C. – ha aggiunto Sara Campagnari -, ne legittima l’inserimento tra i materiali classificati di interesse numismatico.”

 

Si è unito ai rallegramenti anche il Sindaco Marco Fabbri, che ha posto l’accento sul “lavoro degli uomini della Guardia di Finanza, i quali stanno operando a 360 gradi su vari campi, nonostante ridimensionamenti e tagli alle risorse. La brillante operazione compiuta – ha aggiunto il Sindaco -, è frutto di un’intensa attività di intelligence e di appostamenti.” Il Primo Cittadino ha poi auspicato “da sindaco e da comacchiese una collaborazione tra enti con la Soprintendenza, con i Comuni vicini ed in particolare con quello di Ostellato, attraversato come il nostro da aree di straordinario interesse archeologico. Il sogno – ha precisato il Sindaco – è quello di rendere sempre più leggibili questi luoghi, attraverso ricerche capaci di coinvolgere studiosi da tutto il mondo.” La restituzione al territorio di beni archeologici che, sottoforma di deposito permanente, andranno ad impreziosire il Museo Delta Antico è uno stimolo ulteriore per la crescita del territorio, attraverso la valorizzazione del suo patrimonio culturale.

Alcune foto della conferenza

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